
«Siamo al 100% concentrati sulla crescita dei nostri marchi» ma «non possiamo controllare il momento in cui si presentano le opportunità e sarebbe arrogante non tenere gli occhi aperti». L'ad del gruppo Prada, Andrea Guerra, ha risposto così ieri a un analista che gli chiedeva maggiori indicazioni sui criteri di investimento del gruppo dopo i rumora sulle trattative per acquistare Versace al prezzo di circa 1,5 miliardi. Durante la presentazione dei conti alla comunità finanziaria, i vertici di Prada non hanno dunque voluto svelare le carte sulla possibile operazione che, secondo altre indiscrezioni circolate in questi giorni, vedrebbe nel mirino anche un altro marchio controllato da Capri Holdings, ovvero Jimmy Choo.
No comment, aveva replicato poco prima di Guerra anche il direttore finanziario Andrea Bonini. Concentrandosi sul bilancio 2024 che è stato chiuso da Prada con ricavi netti in crescita a 5,4 miliardi (+15% anno su anno, +17% a cambi costanti). Le vendite retail sono state pari a 4,8 miliardi (+16%) e l'utile netto di gruppo è ammontato a 839 milioni (+25%). Il cda proporrà così all'assemblea degli azionisti, convocata per il 30 aprile, la distribuzione di un dividendo di 0,164 euro per azione. Le vendite retail sono state pari a 4,8 miliardi in crescita del 18%, confermata nel quarto trimestre, e sono salite a due cifre in tutte le aree geografiche eccetto le Americhe mentre il Giappone ha registrato la migliore performance con un +46% a 656 milioni. Il marchio Prada ha registrato nell'intero 2024 un aumento del 4% e Miu Miu del 93% in un anno record per il brand. La posizione finanziaria netta è positiva per 600 milioni. Nel bel mezzo della settimana della moda di Parigi il nome della maison italiana è il più citato ma le bocche dei vertici sulle ipotesi di M&A restano cucite. Anche quella di Patrizio Bertelli, presidente di Prada nonché consorte di Miuccia. «Guardiamo al 2025 con fiducia, continuando a lavorare e investire per una crescita sostenibile e di lungo periodo», ha detto ieri.
Le trattative con Capri Holdings su Versace sono in corso ma sia il prezzo sia i tempi dell'acquisizione della Mudusa, che avrà comunque bisogno di una ristrutturazione, potrebbero ancora cambiare. Tra gli interessati ci sarebbero anche Marco Bizzarri, ex ceo di Gucci, e il gruppo di moda italiano Otb (Diesel, Maison Margiela). Prada resta però in pole position.
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