Pressing su Bruxelles. Il governo: "Su Alitalia non c'è più tempo"

I ministri chiedono a Vestager di decidere presto la sorte di Ita. Dubbi sul modello gara

Pressing su Bruxelles. Il governo: "Su Alitalia non c'è più tempo"

Il governo italiano sollecita la Commissione europea a far presto: Alitalia non può aspettare. Ieri il vertice a distanza tra i ministri Daniele Franco (Economia), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture) e la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager non ha prodotto ancora decisioni. La portavoce di Vestager ha parlato di un altro incontro buono e costruttivo, ma nulla è stato deciso. Prossimo appuntamento la settimana ventura.

I tavoli tecnici sono costantemente al lavoro, ma alcune posizioni appaiono ancora distanti; la discontinuità tra vecchia e nuova compagnia passa attraverso due temi molto scottanti: la rinuncia, da parte di Alitalia, di un certo numero di slot all'aeroporto di Linate e la messa a gara, come asset autonomo, anche del brand Alitalia, tema questo particolarmente insidioso. Rispondendo all'interrogazione di un europarlamentare, Vestager ha precisato: Sebbene una gara d'appalto pubblica, aperta, trasparente, incondizionata e non discriminatoria sia il modo migliore per stabilire un prezzo di mercato, essa non è un presupposto assoluto per garantire la discontinuità economica" tra la vecchia Alitalia e la newco Ita. Implicitamente è un'apertura alla cessione con trattativa riservata della parte aeronautica a Ita. Il governo, che è l'azionista di Ita, sollecita tempi stretti per le decisioni perchè la stagione estiva è alle porte e sarebbe un grave danno se la compagnia non potesse essere pienamente attiva in un momento di ripresa del traffico. Nelle ultime settimane molti vettori, soprattutto low cost, hanno dichiarato di aspettarsi un forte aumento della domanda: le vendite dei pacchetti vacanze di easyJet sono cresciute del 250%.

La Commissione non ha ancora nemmeno autorizzato il governo a versare l'ultima tranche di ristori, 55 milioni (abbiamo ricevuto una prenotifica, mentre per un ulteriore pacchetto di aiuti da 200 milioni non è stata ricevuta alcuna notifica. Siamo a metà marzo e i commissari vorrebbero evitare un nuovo allarme stipendi. Quanto ai prestiti ponte da 1,3 miliardi e ai possibili aiuti di Stato, la Vestager in un'intervista alla Rai ha detto semplicemente che l'esame non è ancora ultimato.

Ieri il ministro Giovannini, ascoltato in Parlamento dalle commissioni Ambiente e Trasporti, ha richiamato un vecchio tema pronto a riemergere: la possibile interazione tra Alitalia e Ferrovie. E' una pista su cui si dovrà lavorare, anche perchè sta avvenendo in altre parti del mondo. Non c'è dubbio che sarà un tema su cui Ita e Ferrovie ragioneranno in futuro. Il riferimento è a un grande progetto infrastrutturale, di grande attualità in tempi di transizione ecologica, che possa integrare efficientemente le reti di aerei e di treni.

L'obiettivo sarebbe quello di lasciare all'Alta velocità il compito di trasportare i passeggeri dalle grandi città all'hub di Roma, liberando aerei per tratte più profittevoli e abbassando i tassi di inquinamento (il treno è più verde di un aereo). Va segnalato che oggi è prevista un'audizione alla Camera del ministro Giorgetti sullo schema di piano Ita e che venerdì i sindacati incontreranno i commissari straordinari.

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