I costi dell'energia elettrica sono diventati insostenibili, tanto per le famiglie quanto per le aziende. Davanti a rincari che superano anche il 200% in più rispetto a un anno fa, molte aziende si trovano costrette ad abbassare la saracinesca, in quanto i costi per portare avanti l'attività non sono più sostenibili. Dopo mesi in cui molte realtà commerciali e imprenditoriali hanno cercato di andare avanti nella speranza che qualcosa cambiasse, alcuni di loro hanno deciso di dire basta e di alzare la voce contro quella che ai loro occhi è solo un'ingiustizia. Tra loro c'è anche Luca Scandaletti, titolare dela pasticceria Le Sablon di Padova, una delle più note e frquentate della città.
In un anno, Scandaletti ha visto lievitare la sua bolletta dell'energia elettrica, che fino a un anno fa si attestava mediamente sui 3mila euro. L'ultimo conto che gli è arrivato dal fornitore è arrivato a quota 10mila euro. Un saldo esorbitante che, come riporta il Corriere del Veneto, l'imprenditore è costretto a pagare entro il 25 agosto. "Sono incazzato nero", dice giustamente oggi Scandaletti al Corriere del Veneto. "Non so nemmeno io come definirla, e per il mese di agosto sono previsti altri rincari. Morale: se non fossi proprietario delle mura del locale avrei già dovuto chiudere", spiega il pasticcere.
La sua è una posizione privilegiata rispetto ad altri suoi colleghi, che non hanno la fortuna di essere titolari delle mura e che quindi si ritrovano a pagare anche l'affitto o un mutuo, oltre a bollette lievitate. Anche Scandaletti, come altri suoi colleghi, ha provato a contenere i costi della fornitura energetica: ha anticipato l'orario di chiusura, non accende i condizionatori nelle ore più fresche e cerca di limitare gli sprechi: tutto inutile. La sua rabbia oggi è anche contro le associazioni di categoria, oltre che contro i politici, perché "non fanno nulla per noi". Ma Scandaletti se la prende anche con i suoi colleghi che non alzano la voce ma si lamentano sommessamente: "Mi mandano le maxibollette in Whatsapp, si lamentano, si disperano, ma quando dico: organizziamoci e facciamo casino, nessuno di loro che mi voglia seguire. Nessuno che abbia le palle. Io sono pronto a guidare una rivolta degli esercenti, perché così davvero chiudiamo".
I commercianti e gli imprenditori come lui devono far fronte anche al rincaro delle materie prime: "E non mi venissero a dire che è colpa della guerra in Ucraina, non è possibile che ci abbiano lasciati in queste condizioni. Ora dovremmo aspettare il nuovo governo, dopo il 25 settembre, per intavolare trattative e sperare in un aiuto, ma se continua così chissà se ci arriveremo". Nel Regno Unito è già iniziata la rivolta contro il caro bollette. "Don't pay Uk" è il movimento di disobbedienza civile nato nel Regno Unito contro l'aumento dei prezzi dell'energia.
Il suo obiettivo, si legge sul sito internet, è costringere le aziende energetiche "a negoziare e a porre fine alla crisi" delle tariffe. Per raggiungere questo risultato, i firmatari, che hanno raggiunto quota 75mila, si sono impegnati a non pagare le bollette.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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