Avete soldi sul conto corrente? Quanto costa (e tutti i rischi)

Tenere i risparmi di una vita in banca o "sotto al materasso" non annulla i rischi dell'inflazione. Due le possibili soluzioni: investimenti azionari e obbligazionari

Avete soldi sul conto corrente? Quanto costa (e tutti i rischi)

Qual è il modo migliore per proteggere i nostri risparmi e metterli al riparo dall'inflazione e dai costi bancari? Da una parte ci sono coloro che depositano i denari accumulati sul tradizionale conto corrente, ma dall'altra sono sempre più numerosi quelli che preferiscono nasconderli "sotto il materasso".

Qualunque sia la via prescelta, scrive il sito laleggepertutti.it, i rischi sono dietro l'angolo, anche perché la somma totale che le famiglie e le imprese italiane conservano in banca o in contanti ammonterebbe a 1400 miliardi di euro.

Gestire i risparmi in maniera adeguata diventa quindi un imperativo assoluto da padroneggiare al meglio per evitare di incorrere in sorprese indesiderate.

Nemici da battere e soluzioni alternative

Il primo nemico da sconfiggere, come detto, è l'inflazione. Una ricerca effettuata da Il Sole 24 Ore ci aiuta a capire a cosa possiamo andare incontro: 1000 euro risparmiati una ventina di anni fa e tenuti "sotto il materasso" oggi valgono poco più della metà. Se decidessimo di tenere i soldi fermi per un periodo minore, la perdita sarà altrettanto minore ma sempre considerevole, considerando che i nostri soliti 1000 euro parcheggiati da 10 anni varrebbero oggi più o meno 875 euro.

E chi invece preferisce depositare tutto in banca? La situazione è sempre grigia, perché negli ultimi anni i tassi di interesse a credito si sono pressoché azzerati. La loro media, affidandosi ai dati della Banca d’Italia, è dello 0,37% considerando anche i conti deposito, mentre è dello 0,04% per i conti correnti. Anzi, presto chi lascia i soldi sul conto incorrerà in penalizzazioni perché le banche applicheranno tassi negativi. Quindi, il risparmiatore dovrà addirittura pagare per tenere i risparmi sul conto corrente.

Una possibile soluzione potrebbe essere l'investimento azionario. Una simile pratica premia i risparmiatori se sono disposti a investire somme per lunghi periodi, diciamo dai 10 anni in su. Facciamo un esempio: chi una decina di anni fa avesse investito 1000 euro negli indici delle Borse mondiali, oggi avrebbe in tasca un tesoretto che ammonterebbe a più del doppio (cioè circa 2154 euro).

Da tenere in considerazione anche l'investimento obbligazionario, un altro utile strumento per proteggere il capitale da oscillazioni e crolli e garantire una certa crescita.

Certo, va da sé che la garanzia non è mai assicurata. Però avere ben chiara la situazione potrebbe aiutare i risparmiatori a evitare fregature e indirizzarli verso piste più convenienti.

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