Rcs, Cairo rilancia e offre la fusione

Le azioni Cairo Com. offerte ai soci Rizzoli salgono del 33% a 0,16 pari a 69 cent

Rcs, Cairo rilancia e offre la fusione

Urbano Cairo rilancia: per conquistare il Corriere della Sera offre ai soci Rizzoli 0,16 azioni della sua Cairo Communication per ogni titolo Rcs, contro gli 0,12 offerti in precedenza: un rilancio che vale un terzo; apre a una successiva fusione tra Rcs e Cairo Com da effettuare, se tutto andrà bene, tra 12 e 24 mesi; e nello stesso tempo rende più puntuale il piano industriale del futuro gruppo editoriale integrato, con un ebitda Rcs al 2018 di 210 milioni contro i 140 previsti dall’attuale management. Infine, Cairo offre anche un dividendo straordinario: 20 milioni ai soci da distribuire in caso di insuccesso dell’Ops. Il tutto senza per ora imbarcare nuovi soggetti: l’offerente resta la Cairo Communication spa, con l’assistenza di Banca Imi (Intesa), BonelliErede ed Equita. Però, la nuova proposta prevede un aumento di capitale fino a 70 milioni di Cairo Communication, aperto all’ingresso di nuovi soci. Che potranno arrivare fino al 10%.

Sulla base dei prezzi di ieri, che già hanno reagito alle indiscrezioni (comprese quelle del Giornale) che anticipavano l’arrivo del rilancio di Cairo, la nuova offerta di scambio valorizza le azioni Rcs 0,69 euro, contro gli 0,48 della vigilia, e ormai a un’incollatura dal prezzo dell’Opa concorrente di Bonomi & c., che è di 0,70. È il risultato del rilancio e del rialzo in Borsa del titolo Cairo, che ha ieri chiuso con un + 6% a 4,3 euro. Rcs ha chiuso a 78 cent (+4%). Una situazione che, in caso di «remain» della Gran Bretagna, potrebbe dare ulteriore upside al titolo Cairo e dunque ai soci Rcs (mentre il prezzo dell’Opa cash resta fermo a 0,70).

In proposito, ieri era anche il giorno del cda di Rcs, chiamato a esprimersi sull’Opa concorrente (quella guidata da Andrea Bonomi insieme con Mediobanca, Unipol, Pirelli e Della Valle, uniti da un patto siglato nella holding International Media). Ebbene, il cda guidato dall’ad Laura Cioli, ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte, valutando positivamente le strategie e gli investimenti previsti nell’Opa, ma sottolineando anche che «il corrispettivo non è congruo per i possessori di azioni Rcs». Un giudizio complessivamente più morbido di quello espresso su Cairo, la cui Ops è stata seccamente bocciata. In questo caso, invece, Cioli non poteva che apprezzare il piano di Bonomi-Mediobanca, anche perché non prevede di modificare l’attuale linea strategica e dunque anche l’attuale management. Più complesso appare il giudizio rispetto ai soci Rcs, visto che quelli che aderiranno non saranno più soci.

Per quanto riguarda il prezzo, come già nell’esame dell’Ops di Urbano Cairo il cda segnala che secondo l’esperto indipendente Roberto Tasca una valutazione corretta di Rcs sarebbe tra 0,80 e 1,13 sulla base dei flussi di cassa (metodo dcf). Il che, trattandosi questa di un’Opa cash, a differenza di quella di Cairo, pare anche una indicazione di quale potrebbe essere il livello di prezzo accettabile. Il target di prezzo calcolato dagli analisti di Citi è comunque tra 0,94 e 1,33, e per Unicredit tra 0,86 e 1,26.

Secondo la fairness opinion dell’esperto indipendente il corrispettivo offerto a 0,70 euro per azione è inferiore al minimo dell’intervallo di valori fondamentali. Non è poi congruo da un punto di vista finanziario per i titolari di azioni Rcs anche secondo Citi e Unicredit.

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