McDonald's non riesce a uscire dalla crisi. Anche a novembre, infatti, le vendite dell'hamburger più famoso al mondo sono calate: il re del fast food ha perso il 2,2% nel mondo, con un picco del 4,6% solo negli Stati Uniti dove segna il risultato peggiore in 14 anni.
Il riflesso sui conti comincia a preoccupare seriamente il colosso statunitense che può ancora contare su oltre 35.000 fast food in più di 100 Paesi. A pesare sono una concorrenza sempre più accanita e il recente scandalo sui fornitori in Cina (in Asia le vendite sono precipitate del 4%), con il titolo McDonald’s che continua a perdere valore con nuovo calo di quasi il 4% nelle ultime ore a Wall Street.
Ma il ceo Don Thompson ammette anche che il gruppo non ha fatto abbastanza negli ultimi tempi per intercettare il cambiamento dei gusti e delle abitudini, soprattutto dei più giovani (le criticità maggiori si hanno nel calo della clientela di ventenni e trentenni): "Non stiamo cambiando abbastanza in fretta per venire incontro alle aspettative dei nostri clienti".
E la concorrenza di gruppi come Five Guys, Chipotle o Shake Shack non lascia oramai scampo. Lì, per esempio, ognuno può scegliere, digitando su uno schermo, come farcire il proprio panino, di fatto personalizzando il suo hamburger. Anche con ingredienti finora poco utilizzati nella tradizione dei fast food. Fioriscono ovunque, poi, le catene di hamburger per i palati più raffinati, dove panino e patatine fritte costano un pò di più, ma la qualità è decisamente migliore.
Così McDonald’s cerca di correre ai ripari e di rincorrere i rivali non solo proponendo menù a prezzi sempre più stracciati, ma diversificando l’offerta. Come con il programma "Create your taste", crea il tuo gusto, che però fa già storcere il naso ai duri e puri del fast food old style: "Il Big Mac diventa vittima dei palati più schizzinosi", ironizza qualcuno. 538em;"> "Quello che ha funzionato negli ultimi dieci anni non è più sufficiente per portare McDolad’s nel futuro", ha scritto il presidente del gruppo, Mike Anders, in una e-mail a tutti i dipendenti.
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