"Rialzi dei listini alla pompa". Stangata per il caro benzina

Il rincaro dei carburanti nel 2021 porterà ogni famiglia a spendere 266 euro in più rispetto all'anno precedente. I numeri parlando di una stangata complessiva da 6,5 miliardi di euro.

"Rialzi dei listini alla pompa". Stangata per il caro benzina

Le famiglie italiane sono nuovamente chiamate a fare i conti, questa volta in materia di carburanti e pieni. Il caro benzina non sembra aver alcuna intenzione di fare sconti: come riportato da Il Tempo, è in arrivo una stangata da 6,5 miliardi di euro nel solo 2021, un equivalente di 266 euro di spesa in più a famiglia rispetto all'anno precedente. Il presidente di Assoutenti, Furio Tuzzi, è chiaro: "Rispetto allo stesso periodo del 2020 la benzina costa il 16% in più, con un maggior esborso pari a +266 euro annui a famiglia per la verde, +230 euro per il diesel. Questo significa - continua il numero uno dell'associazione a difesa dei consumatori - una stangata su base annua pari a 6,5 miliardi di euro solo per i maggiori costi di rifornimento sostenuti dalle famiglie a causa dei rialzi dei listini alla pompa".

Gli effetti del caro benzina

Già da una prima impressione appare, dunque, chiaro come la situazione in materia di carburanti non sia idilliaca. Rendere ancora più controversa la situaizone, poi, si aggiungono quelle che Tuzzi definisce come "ripercussioni sul fronte dei prezzi dei prodotti trasportati, dei beni energetici e dei maggiori costi sostenuti dall'industria, che finiscono per essere scaricati sui consumatori finali", insomma, una spirale perversa volta a non dare tregua al portafoglio dei consumatori italiani.

La richiesta di Assoutenti al Governo Draghi - allora - è di intervenire sulla tassazione che grava sui carburanti, definita abnorme dallo stesso presidente dell'associazione: "È intollerabile che oggi su un litro di benzina ogni automobilista paghi quasi il 64% di tasse - sul gasolio vige il 60,7% - a causa di Iva e accise che nessun Governo ha mai avuto il coraggio né di tagliare, né di sterilizzare quando si verificano forti rialzi delle quotazioni". Numeri e percentuali che, in effetti, tutto possono apparire furchè normali.

Anche il Codacons alza la voce

Un problema, quello sollevato da Assoutenti, che ha fin dal principio ha riscontrato l'appoggio di diverse altre associazioni. Su tutte la Codacons, con i dati raccolti dal presidente Carlo Rienzi che non hanno che confermato la situazione critica legata al caro benzina: "Rispetto a maggio dello scorso anno la benzina costa oggi il 16,3% in più, mentre il gasolio cresciuto del +15,3%. Questo significa - continua il presidente Rienzi - che per un pieno di benzina ad un'auto di media cilindrata un automobilista spende oggi +11,1 euro rispetto a maggio de 2020, +9,6 euro per il gasolio". Costi - quelli legati ai carburanti - che sembrano comunque destinati a salire utleriormente: l'attacco hacker al maxioleodotto americano delle Colonial Pipeline è solo l'utima delle cause, con i prezzi del contratto WTI che sono aumentati dello 0,89%, a 65,48 dollari al barile, e con le quotazioni del Brent avanzate dell'1%, a 68,96 al barile.

Considerando anche gli effetti indiretti e collaterali all'aumento del prezzo del carburante - già ricordati anche dal presidente di Assoutenti Tuzzi- gli scenari futuri appaiono

tuttl'altro che incoraggianti: "Il rischio dunque quello di una maxi-stangata per le tasche dei consumatori, con rincari a cascata in tutti i settori", così ha concluso il numero uno di Codacons.

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