“Riapriamo il made in Italy” è il titolo del manifesto-appello lanciato da FederlegnoArredo con cui torna a chiedere al governo la ripartenza della produzione salvaguardando “la sicurezza dei lavoratori senza compromettere ancor di più la la sopravvivenza di un'eccellenza del nostro Paese” come quella dell’industria del design e dell’arredamento con 80mila imprese con 380mila addetti e un fatturato che supera i 22 miliardi di euro.
Manifesto in otto punti con cui si chiede innanzitutto di "programmare e ufficializzare la data di riapertura dell'intera filiera con tutti i suoi codici Ateco" per "evitare di prolungare il blocco produttivo, logistico e commerciale" e "evitare di perdere ordini e relazioni internazionali che rischiano di favorire, irrimediabilmente, concorrenti di altri paesi attualmente aperti come Germania e Francia".
“C’è già un protocollo, le nostre fabbriche sono sicure: le aziende della filiera legno-arredo sono già attrezzate con rigorosi strumenti e protocolli di sicurezza - si sottolinea - che assicurano adeguati livelli di protezione e contenimento del contagio, nel totale rispetto del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” in vigore dal 14 marzo e sono, ad oggi, ben più sicure di altri luoghi dove le attività sono consentite, anche grazie allo specifico modello di ciclo produttivo, che necessita di vaste superfici”.
Sempre in tema di sicurezza del lavoro, continuerà lo smart working, in attesa di una graduale ripresa e integrazione delle attività non strettamente “produttive”, ma essenziali per l’intero processo e successo aziendale come creatività e progettazione, ricerca e innovazione, comunicazione e marketing, commerciali, vendite e acquisti, continueremo ad esprimere al meglio le nostre potenzialità con l’integrazione e il perfezionamento dei processi di lavoro on line”.
Per sostenere la produzione è anche "fondamentale riaprire i punti vendita di mobili e arredamento, arredamento ufficio, illuminazione, schermature solari, arredo-accessori bagno, infissi, legname, pannelli, nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione igienica, chiare e univoche, per rivenditori, installatori, collaboratori e clienti, ipotizzando anche incontri con orari di apertura ridotti e controllo degli accessi all’area di vendita-progettazione, solo su appuntamento”.
E fanno fatte ripartire le attività dei magazzini e della logistica, “per consentire il magazzinaggio di tutto quel materiale attualmente in transito da paesi per i quali non è stato possibile prevedere il fermo delle spedizioni”.
Sul tema riapertura dei cantieri edili "in questa prima fase si potrebbe poi consentire “lo smaltimento del carico di lavoro dei cantieri sospesi e inevasi già previsti, favorendo una ripresa fluida e graduale delle attività in piena sicurezza, dando la possibilità di ricominciare a generare flussi finanziari positivi".
Impegno anche sul fronte dei pagamenti, assicura anche la Federazione, “nel rispetto degli impegni assunti verso i fornitori nei limiti delle risorse disponibili com’è stato fatto per le scadenze di fine marzo” perché “non si inneschino pericolose speculazioni e non vi siano black-out di liquidità”
Infine da FederlegnoArredo è disponibile a “collaborare con le istituzioni, creando dei tavoli di confronto per la progettazione e sperimentazione di strumenti e applicazioni tecnologiche che possano mappare e contenere al meglio il diffondersi del virus,
nell'attesa che vengano validati studi scientifici/epidemiologici e relative applicazioni che possano consentire, attraverso un protocollo avanzato, di rilevare con certezza nelle persone la positività o l'immunità al virus".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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