Il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, due giorni fa si è insediato in via XX Settembre. Oggi fa parlare di sé attraverso i contenuti di un articolo accademico per una rivista internazionale, pubblicato sul sito Formiche.net. "Un vasto programma di investimenti pubblici infrastrutturali potrebbe essere attuato e finanziato in deficit senza creare un problema di sostenibilità dei debiti pubblici attraverso un finanziamento monetario palesemente condizionato a livello europeo".
Firmato a quattro mani con l’economista Pasquale Lucio Scandizzo, nell'articolo Tria sottolinea che ogni Stato membro Ue dovrebbe poter prevedere "anche un temporaneo aumento del deficit destinato a far partire questi programmi dovrebbe essere considerato accettabile".
Il ministro sostiene che l’effetto positivo degli investimenti "è particolarmente forte nel caso degli investimenti pubblici nelle infrastrutture e nell’istruzione perché queste aumentano lo stock di capitale umano e fisico e quindi la capacità produttiva aggregata con effetti virtuosi sulla crescita di lungo termine". Una spesa pubblica aggiuntiva, quindi, che secondo Tria sarebbe in grado di produrre ricadute positive sull'intera economia del Paese.
Resta da capire, ovviamente, se questo maggiore indebitamento verrà accettato dall'Unione europea, che dopo l'entrata in vigore dell'euro obbliga i Paesi a rispettare precisi paletti economico finanziari.
Il governo Lega-M5S dovrà essere convincente e forte, in sede europea, per riuscire a ottenere questa maggiore "elasticità" nei conti pubblici, senza la quale gli auspici del neo ministro saranno destinati a rimanere tali, senza alcun effetto concreto nell'interesse del Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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