Rimborsi pensioni, Upb: "Con il decreto restituito solo il 12% degli arretrati"

Gli arretrati che saranno restituiti ai pensionati, previsti dal decreto legge che recepisce la sentenza della Consulta, vanno da 816,4 euro per le fasce più basse a 319,8 euro per le fasce più alte

Rimborsi pensioni, Upb: "Con il decreto restituito solo il 12% degli arretrati"

Gli arretrati che saranno restituiti ai pensionati, previsti dal decreto legge che recepisce la sentenza della Consulta, vanno da 816,4 euro per le fasce più basse a 319,8 euro per le fasce più alte. È quanto emerge dalle tabelle dell’Ufficio parlamentare di bilancio. La restituzione integrale per il triennio 2012-2014 sarebbe rispettivamente di 3.008 euro e 4.157 euro; il provvedimento restituisce quindi tra il 27,1% e il 7,7% della somma complessiva.

Le simulazioni dell’Upb, contenute nel documento lasciato in occasione dell’audizione delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, considerano l’effetto diretto dovuto all’aumento permanente della pensione e l’effetto trascinamento, dovuto al fatto che la rivalutazione relativa agli anni successivi sarebbe stata applicata a una base più elevata. L’Ufficio parlamentare di bilancio ha preso a riferimento soggetti con pensioni pari ai valori centrali delle classi di pensione coinvolte dalla sentenza (rispettivamente 3,5 volte il minimo, 4,5 volte il minimo, 5,5 volte il minimo) e il valore medio della classe oltre 6 volte il minimo (pari a 9,3 volte il minimo).

L’Upb entra nel dettaglio delle diverse fasce, spiegando che un pensionato con trattamento mensile pari a 3,5 volte il minimo (1.639 euro nel 2011) ha ricevuto nel 2012 una pensione mensile più bassa di circa 43,6 euro; nel 2013 l’effetto sale a 93,4 euro complessivi (43,6 di effetto diretto 2012, 48,5 di effetto diretto 2013 e 1,3 euro di effetto trascinamento). Negli anni successivi, oltre agli effetti diretti, il pensionato perde anche gli effetti di trascinamento pari rispettivamente a 2,2 euro nel 2014, 2,5 nel 2015 e 3,4 nel 2016. La piena restituzione degli arretrati per mancata indicizzazione equivarrebbe al cumulo dei minori trattamenti ricevuti nel triennio 2012-14. Sempre per un pensionato con pensione pari a 3,5 volte il minimo, gli arretrati ammonterebbero a circa 231,4 euro mensili (circa 3.000 euro complessivi su base annua). Applicando i criteri di rivalutazione previsti nel decreto legge, un pensionato con trattamento mensile pari a 3,5 volte il minimo (corrispondente a 1.639 euro mensili nel 2011) riceverà una pensione incrementata di 17,7 euro nel 2012 e di 37,6 euro nel 2013, pari a circa il 40 per cento della mancata indicizzazione per il biennio 2012-13. La pensione mensile passerà dunque dai 1.

639 euro mensili del 2011 ai 1.676,6 euro del 2013. Per il 2014 il trattamento pensionistico terrà conto della rivalutazione attribuita per il 2013 soltanto in misura assai parziale (solo per un quinto), pari a 7,5 euro mensili.

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