Rinnovabili: quali prospettive per l'Italia al 2030 e al 2050?

In una fase di acuta crisi energetica come quella attuale, gli scenari per l’Italia fanno pensare alla necessità di aumentare le prospettive per una vera autonomia energetica del sistema-Paese

Rinnovabili: quali prospettive per l'Italia al 2030 e al 2050?

L’incremento dell’uso di energia rinnovabile, in tal senso, rappresenterebbe una soluzione efficace e proficua sul medio-lungo periodo. Infatti, la recente Relazione Annuale sulla Situazione Energetica Nazionale che analizza i trend di consumo e produzione energetica in Italia dell'anno 2021, pubblicata dal Ministero della Transizione Ecologica, mostra che nello scorso anno le energie rinnovabili hanno garantito il risparmio 27,665 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio in termini di generazione (+1,18%), contribuendo al 19,5% della produzione nazionale.

Poco più di 33 i GW installati in termini di potenza sul suolo nazionale, che per centrare gli obiettivi climatici prescritti dall’Unione Europea, a cui l’Italia ha aderito, dovranno essere incrementati. Terna e Snam hanno sottolineato che, per centrare gli obiettivi del pacchetto Fit for 55, l’Italia deve installare 70 GW di nuova capacità rinnovabile entro il 2030 e potenziare l’accumulo di 95 GWh.

E Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura, poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina ha indicato nella necessità di installare nel nostro Paese 85 GW di rinnovabili al 2030 la soluzione strutturale per aumentare la sicurezza e l’indipendenza energetica, e ridurre drasticamente la bolletta elettrica. Re Raebaudengo ha sottolineato che “il nuovo piano, se saremo bravi a realizzarlo, potrebbe creare 470mila posti di lavoro, intercettare investimenti per oltre 300 miliardi, e generare benefici economici complessivi per 345 miliardi. Sarebbe una transizione che darebbe grandissime opportunità al Paese"”.

Il recente studio dell’Università di Oxford che parla di risparmi potenziali di 12mila miliardi di dollari su scala globale aumentando del 55% gli investimenti in campo rinnovabili conferma la necessità di questa svolta. Per fare un esempio pratico di quanto il tempo giochi a favore delle rinnovabili, basti pensare che fra il 2009 e il 2019 il costo di generazione del gas in Italia è rimasto sostanzialmente invariato, mentre il prezzo dell’elettricità all’ingrosso, grazie alla crescita delle rinnovabili, era diminuito del 19% circa. E in questa fase critica, Nicola Lanzetta, direttore per l’Italia di Enel, ha stimato che la presenza delle rinnovabili ha frenato il caro-bollette di almeno il 10% medio per i consumatori italiani e che il costo dell’energia calerebbe del 35% portando al 70% la quota di rinnovabili al 2030.

Tecnologie innovative, aumenti dei rendimenti e efficienza energetica come driver dello sviluppo possono guidare le rinnovabili a un futuro sempre più dominante nel quadro del mix energetico nazionale. Dietro cui si muove una filiera complessa per il campo della più moderna generazione elettrica: cavi, interruttori, quadri elettrici, trasformatori e isolatori, dalla bassa all’altissima tensione. Dall’installazione di impianti efficienti alla necessità di verificare il comportamento dei sistemi durante il funzionamento standard e in scenari estremi come variazioni di frequenza, sovratensione e “buchi di tensione”, inquinamento della rete e altro il settore delle rinnovabili e della generazione elettrica pulita impone un salto tecnologico che va governato. Un cospicuo numero di imprese si muove anche nel contesto italiano per ibridare questi due scenari. Tra queste spicca il Gruppo CESI, che studia approfonditamente a livello di mercato, di profittabilità e di applicazione tecnica le prospettive di sviluppo delle rinnovabili in ogni loro forma.

Dalla progettazione e dallo sviluppo di grado di cavi ad alta tensione e corrente diretta (HVDC) in grado di trasportare energia su lunghe distanze, su cui il Gruppo sta lavorando tra Africa e Mediterraneo nel quadro del piano europeo PROMOTIoN (Progress on Meshed HVDC Offshore Transmission Networks), ai sistemi di alimentazione per garantire efficacia strutturale agli impianti nei laboratori KEMA Labs di sua proprietà, CESI è attiva sull’intera filiera.

In Italia, e non solo, a testimonianza della natura globale della sfida della transizione: dall’aggiornamento al 2040 del masterplan per il sistema di trasmissione dell’Oman Electricity Transmission Company (OETC) al progetto sviluppato per la utility delle Hawaii (HECO) per arrivare al 2045 con il 100% di generazione da rinnovabili CESI è in primo piano a rappresentare il

sistema tecnologico e industriale italiano. Oggi attivo a promuovere una transizione graduale e efficace verso l’obiettivo, importante per l’economia e l’ambiente, di un mix di generazione dominato dalle rinnovabili.

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