Rinnovo del contratto nazionale, da Federlegno stop alle trattative con i sindacati

Le imprese: "In una fase in cui la salvaguardia delle aziende e dei posti di lavoro come valore primario e patrimonio da difendere dovrebbe esser la priorità per tutti, trovano ancora spazio ideologie antiflessibilità scientemente scambiata per precarietà"

Rinnovo del contratto nazionale, da Federlegno stop alle trattative con i sindacati

Trattative interrotte per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, decisione presa dalla delegazione di FederlegnoArredo durante un incontro in video conferenza con le delegazioni sindacali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
Motivo della chiusura, la "presa d’atto che le organizzazioni sindacali reiterano le loro proposte per la regolamentazione della parte normativa, non tenendo assolutamente conto del periodo storico derivante dalla pandemia".

"In una fase in cui la salvaguardia delle aziende e dei posti di lavoro come valore primario e patrimonio da difendere dovrebbe esser la priorità per tutti, trovano ancora spazio ideologie antiflessibilità scientemente scambiata per precarietà", spiega FederlegnoArredo che aggiunge: "Le limitazioni inerenti il tempo determinato e il tempo determinato somministrato, già duramente imposte dal decreto dignità, verrebbero ancor più appesantite con la richiesta di riduzione delle percentuali".

La pretesa di caricare di "obblighi burocratici le aziende e di blindare il normale svolgimento delle normali attività d’impresa, va in direzione esattamente opposta alla necessità di libertà e di flessibilità che le imprese necessitano" per affrontare una crisi dura, senza precedenti e dal futuro estremamente incerto.

Per la federazione delle aziende del legno arredo, "la richiesta di obbligatorietà di iscrizione al fondo sanitario Altea per tutti i lavoratori in forza e solo a carico delle aziende e le importanti e pesanti richieste di aumenti contrattuali, oltre che manifestare volontà dirigistiche, risultano del tutto incompatibili con gli accordi interconfederali già sottoscritti dalle stesse sigle sindacali e fuori da ogni logica rispetto alla situazione economica in essere".

Questo a fronte dei preoccupanti dati economici delle previsioni Istat sulla tenuta delle aziende, delle previsioni molto negative per il Pil italiano e di quello di Paesi "che si identificano come i nostri mercati più importanti come Usa e Germania".


Motivi per i quali la delegazione di FederlegnoArredo ha deciso l’interruzione della trattativa "per non avere sulla coscienza la responsabilità di costringere alla chiusura aziende a rischio sopravvivenza".

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