Ormai è guerra aperta tra Atene e Berlino. La confisca dei beni della Germania in Grecia è la nuova “arma” di pressione utilizzata dal governo di Alexis Tsipras contro il suo più grande Paese creditore. La minaccia di Atene non appare molto credibile, ma diversi giornali tedeschi che cosa la Grecia potrebbe effettivamente pignorare.
I giornali tedeschi, come Bild Zeitung o Die Welt, spiegano che cosa potrebbe effettivamente pignorare l’esecutivo Syriza-Grecia Indipendenti. Tanta roba non è certo l’espressione corretta. La confisca dei beni della Germania potrebbe riguardare il Goethe Institut di Atene, l’Istituto archeologico tedesco di Atene, le Deutsche Schule, la scuola tedesca, di Atene e Salonicco. Questi beni sono già stati oggetto delle attenzioni di uno scontro tra Grecia e Germania sul tema delle riparazioni belliche, che in realtà aveva una motivazione europea come l’attuale aspro confronto tra il governo di Alexis Tsipras e l’esecutivo di Angela Merkel.
Nel 2000 il governo Papandreou, in seguito a una sentenza relativa a una strage compiuta dall’esercito tedesco, procedette alla confisca dei beni alla Germania. Il Goethe Institut di Atene fu visitato da un esecutore giudiziario che voleva attuare il pignoramento, poi fermato dal ministero della Giustizia greco. Anche l’Istituto archeologico tedesco fu preso d’assalto da funzionari giudiziari, e un diplomatico tedesco dormì all’interno dell’edificio per bloccare il loro ingresso. La Germania era lo Stato Ue più ostile all’ingresso della Grecia nell’euro, e dopo che diede il via libera lo scontro sulle riparazioni belliche si placò.
L’unico bene che il governo di Alexis Tsipras non può pignorare è l’ambasciata, visto che rappresenta territorio tedesco secondo il diritto internazionale diplomatico. La base della confisca dei beni della Germania sono le riparazioni belliche che la Grecia contesta di non aver ricevuto.
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