Cinquantadue miliardi di dollari fatturato e 9,6 miliardi di utile. Risultati di tutto rispetto quelli del 2013 di Intel, il maggior produttore al mondo di microprocessori, ma in calo rispetto al 2012. Il mercato in contrazione sul fronte dei computer nonostante la tendenziale tenuta di quello dei server ha dunque pesato sui conti della società californiana che è alla ricerca di nuovi prodotti tecnologici da rendere interattivi e sempre in rete grazie ai suoi chip intelligenti. «Stiamo lavorando con diversi produttori - ha spiegato Maurizio Riva, direttore clienti internazionali per l'area dei paesi del mediterraneo- per diversificare il nostro portoafoglio». Ecco dunque che a fianco dello storico mercato dei chip per personal computer, le cui vendite sono scese quest'anno di un altro 7% a causa della crisi ma anche della concorrenza di tablet e smartphone, Intel punta a piazzare i suo processori in tutti quegli apparecchi che, grazie a Internet, possono essere comandati a distanza. Qui la scelta è enorme perchè si passa dai sistemi di videosorveglianza ai termostati agli elettrodomestici in genere. «Puntiamo anche molto sui 2 in 1, ossia quei pc che possono essere «staccati» dalla tastiera e usati come semplici tablet - ha aggiunto Riva- e anche su alcuni produttori di smartphone che hanno scelto i nostri chip, come Samsung per alcuni modelli».
Quanto ai risultati nell'ultimo trimestre dell'anno Intel ha visto utili in rialzo, senza però centrare le stime degli analisti.
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