La rivoluzione degli scontrini: un boomerang per esercenti e clienti

Dal prossimo gennaio i commercianti avranno l’obbligo di trasmettere online i corrispettivi giornalieri all’agenzia delle Entrate. Ma sul tavolo restano ancora troppi dubbi

La rivoluzione degli scontrini: un boomerang per esercenti e clienti

Manca sempre meno alla cosiddetta rivoluzione degli scontrini: a partire dal prossimo gennaio, infatti, gli esercenti avranno infatti l’obbligo di trasmettere online i vari corrispettivi all’agenzia delle Entrate.

Ciò nonostante molti nodi sono in attesa di essere sciolti, non ci sono ancora tutte le istruzioni che servirebbero e, come se non bastasse, la lotteria fiscale rischia di trasformarsi in un boomerang per i consumatori. È questo, insomma, lo scenario attuale descritto dal quotidiano Italia Oggi.

Ma partiamo dalle basi. A partire dal prossimo primo gennaio tutte le imprese, anche quelle con un fatturato inferiore ai 400 mila euro, dovranno trasmettere per via telematica i loro corrispettivi giornalieri alle Entrate. Ricordiamo che tale obbligo esiste già da sei mesi per le aziende più grandi. In altre parole, nella maggior parte dei casi i commercianti dovranno sostituire il tradizionale scontrino (o ricevuta fiscale) con una procedura telematica che avrà il compito di rilasciare al cliente un “documento commerciale”. Cioè uno scontrino senza valenza fiscale.

Al fine di attuare la normativa ogni esercente sarà costretto a dotarsi di un registratore telematico, oppure adattare al nuovo compito quelli che già possiedono. Ci sono però altre due strade. La terza è quella che prevede di adottare una particolare app resa disponibile dall’Agenzia delle entrate, anche se in tal caso il procedimento risulterà più laborioso del normale, mentre la quarta coincide con la possibilità di sostituire i nuovi adempimento con l’emissione elettronica della fattura tramite Sdi (Sistema di interscambio).

Dubbi e domande (ancora) senza risposta

In attesa di una circolare che dovrebbe fugare i tanti problemi irrisolti sull’argomento, è lecito farsi alcune domande. Cosa succede quando un idraulico va da un privato per riparagli la caldaia? Deve per caso emettere la classica fattura contestuale a fine prestazione oppure può emetterla “nei termini asincroni della fatturazione” entro 12 giorni dall’incasso? E ancora: prendiamo un cliente che esce da un negozio senza documento commerciale perché ha preferito chiedere la fattura. Cosa deve fare questa persona? Deve per vaso uscire con la copia analogica della fattura o valgono gli stessi termini asincroni?

Sempre a partire dal gennaio 2020, insieme all’entrata in vigore dei corrispettivi telematici, era prevista in un primo momento anche la lotteria fiscale, rinviata successivamente a luglio. L’operazione ha l’obiettivo di motivare gli acquirenti a richiedere la fattura o lo scontrino ai venditori per ridurre il tasso di evasione.

Scatterà l’obbligo per gli esercenti di fornire un codice cliente: si tratta di un dato che lo stesso cliente dovrà richiedere alle dogane. In questo moto il fisco potrà controllare se le spese di ogni persona sono compatibili con i redditi dichiarati.

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