I prezzi dei future quotati al TTF olandese, principale hub europeo, sono scesi a 84 euro/MWh all’inizio della settimana, su livelli precedenti all’inizio del conflitto in Ucraina. Un calo che non si riflette in bolletta, deludendo quanti speravano di rivedere i numeri cui erano abituati anni fa.
Con l’intervento di Bruxelles, volto a rafforzare i livelli di stoccaggio entro novembre, le quotazioni del gas sul mercato di riferimento olandese (TTF) si sono stabilizzate, allontanandosi da quella soglia critica raggiunta a marzo (345 euro/MWh). L’Italia ha portato il livello di stoccaggio al 46%, ma servirà raggiungere il 90% entro l’inizio dell’autunno per dipendere sempre meno da gas russo. In Germania il livello di riempimento dei depositi è al 44% della capacità. In Spagna al 65%.
Le tariffe riportate nelle bollette riflettono i prezzi del gas al Title Transfer Facility (TTF), negoziati per diverse scadenze. Sulla base di questi prezzi, il fornitore di gas del libero mercato acquista il gas all’ingrosso, in Italia attraverso il Gestore dei Mercati energetici (GME), e formula la propria offerta ai consumatori finali, in ogni caso regolata da Arera.
All’inizio di luglio verrà effettuata la prossima valutazione per il trimestre luglio-settembre: se i prezzi dovessero rimanere sui livelli attuali, a 83-84 euro, la spesa in bolletta non varierà di molto.
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