Il settore energetico è stato messo in ginocchio a causa della pandemia di Covid-19. Ma la crisi ha portato anche aspetti positivi, come la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nei mesi del lockdown e l'utilizzo più marcato di fonti rinnovabili. E, in un mondo costantemente messo sotto scacco dal cambiamento climatico, per combattere il quale sono in corso azioni in tutto il mondo, il piano di ripresa post-Covid può essere visto come un'opportunità. In questo scenario si inserisce CESI, azienda italiana leader mondiale nel campo dell'innovazione tecnologica, della consulenza e del testing per il settore elettrico che, come ha raccontato a ilGiornale.it l'Amministratore Delegato, Matteo Codazzi, mira allo sviluppo di "soluzioni innovative che possano aiutare i nostri clienti ad affrontare le sfide della transizione energetica in modo efficace".
Com'è nata CESI e qual è il suo ruolo nel settore elettrico in Italia e nel mondo?
CESI nasce nel 1956 come centro di ricerca per il settore elettrico italiano. Nel corso degli anni, siamo diventati molto di più, trasformandoci in una società di consulenza e testing per il settore energetico, con una forte vocazione internazionale. A oggi, infatti, abbiamo sedi a Milano, Arnhem (NL), Berlino, Praga, Mannheim, Dubai, Dammam (Arabia Saudita), Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Knoxville (USA) e Chalfont (USA). In particolare, a seguito dell’acquisizione di KEMA Labs nel dicembre dello scorso anno, il nostro Gruppo è divenuto il leader mondiale per le attività indipendenti di Testing, Ispezione e Certificazione nel settore elettrico. Con un'eredità di oltre 60 anni di esperienza, CESI oggi opera in 70 Paesi in tutto il mondo e supporta i propri clienti nell'affrontare le sfide della transizione energetica. I nostri principali clienti nel mondo sono: utility, operatori di sistemi di trasmissione (TSO), operatori di sistemi di distribuzione (DSO), società di generazione elettrica, produttori di componenti elettromeccanici ed elettronici per il settore dell’energia, nonché governi e autorità di regolazione. Inoltre, CESI lavora in stretta collaborazione con istituzioni finanziarie internazionali, la Banca Mondiale, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca Interamericana di Sviluppo e la Banca Asiatica di Sviluppo.
CESI ha pubblicato nelle scorse settimane uno studio sugli impatti della crisi del COVID sul settore elettrico in Italia e in Europa. Quali sono i principali risultati e come l’azienda ha reagito alla crisi?
Per cercare di comprendere e affrontare al meglio le criticità emerse a seguito dell’emergenza COVID-19, CESI ha elaborato una sua propria analisi che, focalizzandosi sull'Europa, e in particolare sull’Italia, ha evidenziato l’unicità dell’attuale crisi, prendendo come punto di partenza i dati a nostra disposizione. Nel periodo in cui si è svolta la nostra analisi, compreso tra il 21 marzo e il 3 maggio, l’Italia ha visto un calo di oltre il 20% della domanda di elettricità, più rilevante rispetto a Paesi come Francia, Germania e Spagna. Nell’analisi CESI si evidenzia, inoltre, come quanto avvenuto nel sistema elettrico durante il lockdown corrisponda a ciò che si pensava dovesse stabilmente accadere fra circa cinque anni. Infatti, la penetrazione delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) rispetto al carico - nel 2019 pari al 30%. - ha raggiunto durante il lockdown il 44%, che corrisponde esattamente al dato atteso in precedenza, su base annua, solo a partire dal 2026. In questo senso, estrapolando sull’intero anno quanto avvenuto nel periodo del lockdown, il nostro studio offre un’anteprima della situazione al 2026, supponendo di essere in linea con la tabella di marcia per gli obiettivi di decarbonizzazione, fissati al 2030. Nello scenario che abbiamo tratteggiato è emersa, dunque, la necessità di implementare misure di flessibilità che garantiscano condizioni sicure quando il mercato è soggetto a quote elevate di utilizzo di FER non programmabili. In concreto, parliamo di aumentare la flessibilità del sistema attraverso pompaggi, batterie, storage non convenzionale e demand response ma anche mediante la realizzazione di progetti infrastrutturali di interconnessione. Tali interventi non solo favorirebbero il sistema elettrico, con impatto benefico sull’allineamento dei prezzi energetici con i nostri vicini europei, ma sosterrebbero –attraverso la loro realizzazione- anche l’intero sistema economico italiano.
Una delle modalità utili per creare città intelligenti e sostenibili è l'uso delle energie rinnovabili. Con quali strategie i governi possono attuare la transizione energetica nel minor tempo possibile?
Tra i vari partecipanti al processo di innovazione, i governi hanno un ruolo fondamentale che va oltre il semplice finanziamento di ricerca e sviluppo. Organismi nazionali e internazionali stabiliscono infatti obiettivi e priorità e sono vitali nel creare un contesto regolatorio che sappia favorire i primi progetti pilota, fornendo indicazioni sul mercato e sugli investimenti necessari per affrontare le sfide del nostro tempo. Pertanto, è innanzitutto necessario stabilire un impianto regolatorio e legislativo che favorisca la transizione energetica, coordinato tra gli stakeholders e che traguardi verso investimenti di medio-lungo termine. In questo senso, sono necessarie misure in grado di abilitare pienamente il potenziale delle rinnovabili, senza compromettere la sicurezza del sistema. Tra le soluzioni principali in termini di innovazione sostenibile, quelle più efficaci includono lo storage di energia rinnovabile, attraverso batterie (sia utility-scale sia behind-the-meter) e idrogeno (renewable power-to-hydrogen), smart charging dei veicoli elettrici, IoT e blockchain. È, inoltre, fondamentale implementare le infrastrutture di ricarica e incentivare l’acquisto di veicoli elettrici, visto che gran parte delle emissioni in città derivano proprio dal settore dei trasporti. In tal senso, abbiamo recentemente realizzato un importante investimento nella nostra facility in Germania, per offrire ai produttori mondiali di auto elettriche servizi di test e certificazione della performance e della sicurezza della componentistica chiave per l’auto elettrica.
Che cosa si intende per resilienza delle reti? E come può aiutare a combattere il cambiamento climatico?
Una rete elettrica è resiliente quando reagisce, a eventi esterni imprevisti ed eccezionali, minimizzando le interruzioni di erogazione dell’energia e ripristinandosi il più velocemente possibile. Attraverso sistemi elettrici resilienti si possono integrare quantità maggiori di rinnovabili non programmabili, facendo fronte alla loro variabilità con strumenti quali storage, interconnessioni e mercati dell’energia opportunamente strutturati. Inoltre, i cambiamenti climatici attesi per i prossimi decenni andranno affrontati raccogliendo informazioni utili a individuare azioni efficaci, finalizzate ad aumentare la resilienza del sistema energetico nazionale, allo scopo di predisporre sistemi di allertamento e mitigazione e rivedere i modelli e gli algoritmi utilizzati per le valutazioni del rischio di gestione. Nei paesi più industrializzati e con reti tecnologicamente avanzate, come l’Italia, una maggiore resilienza dei sistemi elettrici viene raggiunta anche attraverso le innovazioni fornite dalle reti intelligenti. Le utility, infatti, stanno iniziando a investire nei sistemi interni, razionalizzando le loro architetture IT, semplificando i loro portafogli di prodotti e ottimizzando i processi operativi. Ciò con l'obiettivo di rendere le decisioni sempre più rapide, basate su dati in tempo reale e con processi che rispondono alle nuove esigenze di clienti e dipendenti. In questo scenario, anche la sperimentazione è fondamentale per garantire che l'intero ecosistema abbia il massimo livello di efficienza e affidabilità. Tramite la nostra nuova Divisione KEMA Labs, possiamo ora effettuare test e ispezioni ad alta potenza e alta tensione, collaudare il funzionamento in condizioni perturbate di sistemi elettrici “cyber-fisici”, anche in bassa tensione, oltre a offrire vari servizi di certificazione nelle nostre sedi di Arnhem (Paesi Bassi), Praga (Repubblica Ceca) e Chalfont (USA) che si aggiungono alle nostre sedi esistenti in Italia e Germania.
Quali obiettivi futuri si pone CESI nell'ottica di rispondere alle sfide della transizione energetica?
In un mondo che cambia così velocemente, è necessario sviluppare soluzioni innovative che possano aiutare i nostri clienti ad affrontare le sfide della transizione energetica in modo efficace. A questo proposito, uno degli elementi chiave riguarda l’integrazione di energia rinnovabile – in particolare, le rinnovabili non programmabili – nella rete elettrica. In questo senso, uno strumento particolarmente efficace è l’energy storage che, attraverso l’accumulo di ampie quantità di rinnovabili non programmabili, permette di rilasciare quantità di energia in maniera programmata, valorizzando al massimo il potenziale delle fonti energetiche rinnovabili. Proprio per questo, CESI ha sviluppato accurati simulatori, per conto di TERNA, come GRARE (Grid Reliability and Adequacy Risk Evaluator), che garantisce la modellizzazione degli impianti di stoccaggio e delle batterie, e MODIS. Quest’ultimo è uno strumento di simulazione che permette la valutazione quantitativa dell'impatto nel Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) da parte di nuove infrastrutture di trasmissione, unità di stoccaggio o unità virtuali. Inoltre, nei nostri laboratori KEMA Labs, i nostri esperti testano l’affidabilità dei veicoli elettrici, le infrastrutture di ricarica e le loro interazioni con la rete, attraverso analisi che includono tutti gli aspetti afferenti a sicurezza elettrica, resistenza meccanica e compatibilità elettromagnetica. In questo periodo di pandemia, infine, CESI, sempre attraverso la sua Divisione KEMA Labs, si è impegnata a garantire ai clienti il proprio supporto anche quando non possono essere fisicamente presenti nei nostri laboratori, a causa delle restrizioni imposte ai viaggi. Ciò attraverso l'implementazione di un approccio pionieristico: sfruttare la realtà aumentata, fruita attraverso degli occhiali speciali. In questa nuova modalità, il cliente, da remoto, può interagire con i tecnici KEMA Labs presenti in laboratorio e realizzare tutte le attività necessarie a testare i prodotti, senza muoversi dai propri uffici. Insieme alla realtà aumentata, siamo in grado di realizzare test anche attraverso lo streaming video.
Questa tecnologia ci permette, durante il test, di interagire con il cliente, da remoto, generando un flusso video continuo, con riprese da diverse angolazioni e prospettive. Conduciamo, infine, attività di certificazione e ispezione, sempre da remoto, con procedure specifiche che assicurano obiettività e qualità del servizio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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