Scossa al vertice di Campari: via l'ad Kunze dopo 18 anni

Gli succederà Fantacchiotti, la Borsa non gradisce (-4%). E Caneschi affiancherà Del Torchio a Guala Closures

Scossa al vertice di Campari: via l'ad Kunze dopo 18 anni
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Nuovo corso in casa Campari. Bob Kunze-Concewitz ha deciso di ritirarsi dall'incarico di amministratore delegato del gruppo milanese controllato dalla famiglia Garavoglia per seguire le proprie passioni e la famiglia. A partire dall'assemblea di aprile 2024, lascerà il testimone a Matteo Fantacchiotti, managing director dell'area Asia Pacifico, che è già stato nominato deputy ceo. Un passaggio accolto con un po' di preoccupazione dalla Borsa, dove il titolo che ha sbandato perdendo oltre 5 punti percentuali per poi chiudere la seduta in calo del -4,22% a 11,36 euro. D'altra parte, dopo 18 anni al suo servizio, di cui 16 anni da amministratore delegato, Kunze-Concewitz è stato un pilastro per Campari.

Il suo contributo è definito nel comunicato di gruppo «senza pari, avendo egli fatto crescere l'azienda circa 3 volte in termini di vendite nette e redditività» grazie a una combinazione di crescita organica ed esterna: 27 acquisizioni dal 2007, per un investimento complessivo di 3 miliardi. Sotto la sua guida la capitalizzazione è balzata di 6 volte fino a superare i 13 miliardi di euro e sono stati sviluppati con successo marchi chiave nella categoria aperitivi, come Aperol, che ha aumentato le vendite nette di 12 volte dal 2007, diventando il brand più importante del gruppo. Inoltre Campari è stato rilanciato con successo ed è oggi tra i marchi più apprezzati e consumati al mondo, con il cocktail Negroni.

Un pezzo di Italia nel mondo che ora si trova difronte la grande sfida del cambio al vertice non senza incognite, come sottolineato da alcuni analisti. Fantacchiotti, definito dall'ad uscente un «vero camparista capace di guidare con passione team articolati e raggiungere ottimi risultati» avrà di fronte nuove sfide in un contesto di mercato non facilissimo. Dall'elevata inflazione, che stressa i consumi, alla tenuta del dollaro fondamentale per Campari: in caso di deprezzamento del dollaro la società pagherebbe in bilancio «l'effetto cambi»: d'altra parte le Americhe coprono il 43% delle vendite globali del gruppo e gli Stati Uniti sono il mercato principale. Un'altra incognita è la Germania, mercato che nel primo semestre del 2023 ha registrato un +16,4% ma che ora è in recessione e potrebbe, nella seconda metà dell'anno, penalizzare i numeri del gruppo. Per Fantacchiotti si apre, poi, il capitolo debito. L'indebitamento medio nel primo semestre è balzato a 1,66 miliardi contro gli 890,2 milioni della prima metà del 2022. Questo ha comportato l'aumento degli oneri finanziari netti da 21,9 a 32,4 milioni.

Il passaggio in casa Campari ha rimescolato le carte anche in un'altra azienda, Guala Closures dell'Investindustrial di Andrea Bonomi.

Il leader mondiale nella produzione di chiusure per bottiglie di alcolici, vini, acqua e bevande, ha annunciato che Gabriele Del Torchio, attuale presidente e ad, rimarrà alla presidenza del gruppo mentre Mauro Caneschi entrerà a far parte di GualaClosures con il ruolo di amministratore delegato. Caneschi proviene proprio da Campari dove ha diretto la divisione americana di Campari, la più grande del gruppo.

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