Gli sgravi fiscali Inps destinati solo al Sud finiscono anche al Nord

Lo sgravio fiscale Inps che sarebbe dovuto essere destinato unicamente alle regioni meridionali più in difficoltà potrà essere utilizzato, attraverso uno stratagemma, anche dalla aziende settentrionali

Gli sgravi fiscali Inps destinati solo al Sud finiscono anche al Nord

La circolare Inps pubblicata questa settimana con le indicazioni per accedere allo sgravio fiscale pari al 30% del costo del lavoro che avrebbe dovuto riguardare solo le aziende situate nelle regioni del Sud Italia, interesserà anche quelle Settentrionali.

Esiste un grande paradosso però: se il lavoratore svolge le sue mansioni in una regione cosiddetta "svantaggiata" ma è stato assunto tramite un'agenzia di collocamento con sede al Nord Italia, allora i datori di lavoro dell'azienda non avranno diritto a questa esenzione.

Chi lavora in un'azienda situata in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia qualora dovesse essere stato assunto tramite un'agenzia interinale che non si trova in queste regioni non può fare richiesta di questa diminuzione fiscale. Si tratta della seconda beffa, sempre collegata a questa misura economica, nel giro di pochi giorni, per i titolari delle aziende ubicate in queste zone. Il 16 febbraio, infatti, quest'ultimi a causa del ritardo della diminuzione fiscale erano stati obbligati a versare nella totalità i contributi previdenziali previsti a gennaio per i loro impiegati.

Non sono potuti che sorgere immediatamente i primi dubbi a riguardo, anche perchè, al contrario, un'azienda del Nord avrà diritto allo sgravio qualora il lavoratore in somministrazione provenga da un ufficio di collocamento posto in una delle regioni sopracitate. Per risolverli rapidamente, l'Inps ha deciso di diffondere un comunicato sul suo sito in cui specificava che le decisioni provenivano dal Ministero del Lavoro e non da loro. Ha anche aggiunto:"Nell'ambito della somministrazione di manodopera il rapporto di lavoro viene instaurato tra il lavoratore e l'agenzia di somministrazione, quest'ultima riveste la qualifica formale di datore di lavoro. Con riferimento al rapporto di lavoro instaurato con un'agenzia di somministrazione si evidenzia che gli obblighi derivanti dallo svolgimento del rapporto, tra i quali gli adempimenti retributivi e previdenziali, gravano sull'agenzia che effettua l'assunzione".

Voci critiche da parte di Unimpresa, infatti, su il Messaggero, il consigliere nazionale Giovanni Assi dichiara: "Il fine di questa decontribuzione è quello di alleggerire il costo del lavoro per le aziende delle regioni svantaggiate allo scopo di favorire l'occupazione in queste aree, mentre in questo modo accederanno allo sgravio anche i datori di lavoro delle regioni più ricche. Necessaria una correzione".

Non solo Unimpresa ma anche l'Associazione italiana delle agenzie per il lavoro resta molto titubante.

Rosario Rasizza, il presidente, afferma: "Avremo agenzie e aziende, cioè datori di lavoro diretti, che potranno usufruire di agevolazioni contributive semplicemente incardinando i rapporti di lavoro in una sede del Sud, pur avendo lavoratori che prestano effettivamente la propria attività al Nord".

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