Snam punta alla neutralità carbonica nel 2040 e accelera sugli investimenti con 7,4 miliardi (da 6,5 miliardi). Il nuovo piano della società di infrastrutture, è all'insegna della transizione energetica, e per la prima volta apre a una serie di alleanze con i big del settore e non: da Eni a Enel, fino a Terna e Fs. Player con cui Snam intende portare avanti lo sviluppo dei progetti chiave: idrogeno ed energia verde.
Con Terna, in particolare, «vediamo importanti sinergie che stiamo cogliendo a livello operativo sugli scenari gas-elettrici, sulle tecnologie di gestione della rete e nel sector coupling (integrazione di energia, ndr) dove le nostre centrali ibride daranno grande resilienza a Terna e viceversa», ha detto l'ad aggiungendo che «c'è poi il settore idrico sul quale stiamo ragionando», sempre con Terna.
Il piano, che aggiorna quello al 2023, «apre una nuova fase della storia di Snam, che nella sfida climatica è ben posizionata per avere un ruolo di abilitatore della transizione energetica, con una visione di lungo termine coerente con il proprio purpose e gli obiettivi europei», ha detto Alverà spiegando che «Snam sarà prima nella nostra industria ad arrivare a zero emissioni nette» e questo potrà dare «un ampio contributo alla decarbonizzazione del sistema attraverso lo sviluppo dei gas verdi e in particolare dell'idrogeno».
La prospettiva futura è quella «di trasportare gas interamente decarbonizzato per fare dell'Italia un hub europeo dell'idrogeno», spiega il gruppo milanese che destinerà 6,7 miliardi alle infrastrutture energetiche regolate, alle sostituzioni per predisporre la rete all'utilizzo dell'idrogeno, alla digitalizzazione, alla decarbonizzazione e alla Sardegna. Sull'idrogeno i nuovi investimenti si aggiungono ai 150 milioni già annunciati dal gruppo in altri progetti come quello sui treni, per sostituire il diesel con l'idrogeno. «Partiamo dall'ambizione di azzerare le emissioni di anidride carbonica CO2 e nel nostro caso di CH4, emissioni di metano. Questo lo facciamo con molti investimenti già dal 2030 e rispetto al 2018 contiamo di ridurre le emissioni del 50%», ha spiegato Alverà che concentrerà gli investimenti in primo luogo nelle centrali dual fuel.
Sul dividendo, che relativamente all'esercizio 2020 sarà di 0,2495 euro, la politica di Snam conferma l'impegno a garantire agli azionisti una remunerazione sostenibile: «Abbiamo un'attenta disciplina finanziaria che ci consentirà di pagare generosi dividenti - ha detto il ceo - con una crescita garantita del 5% annuo al 2022, con 2,5%
di ulteriore crescita minima nel 2023 e nel 2024, si prevede la possibilità di aumentare i dividendi se le cose che attualmente sono fuori dal piano, per esempio maggiori sussidi sull'idrogeno, potranno essere accelerate».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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