Da novembre bisognerà pagare anche per accedere alle proprie aree riservate di account come quello delle Poste tramite lo Spid, Sistema Pubblico di identità Digitale. E la cifra non è mica bassa, sarà necessario versare 12 euro.
Perché serve lo Spid
Per essere sicuri dell'identità, il sistema più valido e sicuro è Spid: si tratta di un'unica credenziale (username e password) che "rappresenta l’identità digitale e personale di ogni cittadino, con cui è riconosciuto dalla Pubblica Amministrazione per utilizzare in maniera personalizzata e sicura i servizi digitali", si legge sul sito Internet dedicato. Adesso, però, bisognerà versare questa tassa per poter usufruire del servizio come ha fatto sapere Poste Italiale che, da novembre, applicherà il costo. Come riporta il Corriere, però, ci saranno altre modalità gratutite per il riconoscimento da remoto tramite altri provider il cui elenco è contenuto sul sito del governo.
Come funziona
Per attivarlo bisogna aver compiuto 18 anni, avere a portata di mano un documento di riconoscimento italiano, la tessera sanitaria o il codice fiscale, un indirizzo email e un numero di cellulare. A quel punto si può accedere al sito di uno dei gestori di identità digitale (Identity Provider) riconosciuti e vigilati da AgID e, l'ultimo passo, è quello di procedere di all'attivazione registrandosi ed effettuando il riconoscimento della persona per abbinare quell'individuo a quell'identità digitale senza alcun margine di errore. L'account ID con le Poste, ad esempio, può anche essere attivato a distanza con la CIE (Carta di identità elettronica), Cns (Carta nazionale dei servizi), tramite firma digitale oppure il lettore Bancoposta e carta Postamat. Ulteriori opzione l'sms su cellulare certificato associato a Bancoposta o a Postepay. Il metodo più utilizzato finora, però, è stata l'identificazione diretta all'ufficio postale che, adesso, costerà come detto 12 euro smettendo di essere un servizio gratuto.
Poste Italiane in vetta
Dopo gli ultimi aggiornamento del 24 ottobre, in Italia risultano attive quasi 26 milioni di identità digitali: al primo posto tra i fornitori più utilizzati c'è quello di Poste Italiane con 17,1 milioni di Spid attivi (l'anno scorso erano 5,3 milioni) e una quota di mercato dell’80%. Per il ricoscimento personale ci si poteva recare presso uno sportello pubblico ma i costi lievitavano ancora di più: marca da bollo da 16 euro oltre al pagamento dei diritti di segreteria. In questo modo si spende senz'altro di più rispetto a quanto offerto da Poste.
Durante la fase critica della pandemia Poste ha rilasciato oltre 15 milioni di spid favorendo il percorso di digitalizzazione degli italiani in un periodo di emergenza per il Paese. Grazie alla prossimità e alla capillarità della rete degli oltre 12000 uffici postali, milioni di italiani hanno potuto ottenere facilmente e con il massimo supporto degli operatori la propria identità digitale, che rappresenta la chiave d’accesso a tutti i servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Il servizio di attivazione delle identità digitali per Poste Italiane era previsto a pagamento dal giugno 2020, e l’azienda ha prolungato il periodo di gratuità proprio a causa della pandemia così come fatto per altri servizi indispensabili a favore dei cittadini sempre gratuiti, come la piattaforma per le prenotazioni dei vaccini e le consegne logistiche.
Le lamentele dei consumatori
Non va giù alle associazioni di consumatori il passaggio a pagamento del sistema di riconoscimento, che fino a pochi giorni fa Poste Italiane ha fornito gratuitamente.
"La conseguenza è che una persona poco pratica con le odierne tecnologie e che non ha modo di farsi aiutare è costretta a pagare 12 euro in agenzia postale", afferma Aduc, Associazione Utenti e Consumatori. È proprio vero: per i poco pratici di Internet sarà necessario pagare la somma prevista o farsi aiutare da figli, nipoti e amici così da aggirare l'ostacolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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