I timori per la Grecia e per le banche continuano ad affossare le principali Borse del Vecchio Continente. I listini europei avevano tentato un mini-rimbalzo in apertura ma poco dopo sono tutti passati in territorio negativo. "Se la Grecia decide di uscire dall’euro, non possiamo costringerla - ha commentato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble - saranno loro a decidere se restare o no". Tuttavia, il terremoto che sta investendo l'Eurozona rischia di far saltare tutto. La speculazione è tornata a scuotere i titoli di Stato: lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi ha toccato i 432 punti base attestandosi poi sopra i 400 punti.
Le Borse europee chiudono in rosso sulla scia dei timori innescati dalla situazione di stallo in Grecia. Gli occhi sono puntati anche sulla Spagna dopo che il governo ha chiesto alle banche di rafforzare le riserve. Madrid si aggiudica la maglia nera in Europa con l’Ibex in flessione del 2,77% a 6.812,7 punti. A Londra l’indice Ftse 100 scende dello 0,44% a 5.530,05 punti, a Milano il Ftse Mib cede l’1,18% a quota 13.771,82 punti e a Francoforte il Dax cala dello 0,47% a 6.475,31 punti. A Parigi il Cac 40 perde lo 0,20% a 3.118,65 punti.
Domani la Grecia riceverà la nuova tranche di prestiti Ue da 5,2 miliardi di euro. Il portavoce della commissione europea Amadeu Altafaj ha spazzato via le voci secondo cui Bruxelles non intendeva concedere il prestito a causa dello stallo politico dopo il voto di domenica scorsa. La Germania ha, tuttavia, intimato alla Grecia di rispettare gli impegni presi con i creditori e realizzare le riforme promesse se intende rimanere nell’Eurozona. Secondo il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, "se la Grecia vuole rimanere, e la maggioranza dei greci vuole restare nell'Eurozona, non c’è miglior modo di quello che abbiamo scelto, non possiamo avere l’uno (il salvataggio finanziario e l’euro) senza l’altro", cioè l’economia e le riforme. Dopo le elezioni il caos politico regna in Grecia. Atene potrebbe addirittura decidere di uscire dall’Unione monetaria. Il premier incaricato Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale Syriza, incaricato dal Capo dello Stato di avviare le consultazioni, ha escluso ieri l’ipotesi di una coalizione di governo che sostenga il piano di salvataggio della Grecia concordato con l'Unione europea e l'Fmi.
Sul fronte italiano frenano i prestiti delle banche alle famiglie mentre restano fermi quelli alle imprese. Secondo Bankitalia il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie a marzo si è attestato al 2,2 per cento (2,7 a febbraio).
I prestiti alle società non finanziarie ha registrato un valore nullo (0,9 per cento a febbraio), quello al settore privato è stato pari all’1,2 per cento, pressochè invariato rispetto a febbraio. Le sofferenze bancarie sono in calo e la raccolta in rialzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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