Le vacanze estive 2013? Per molte famiglie saranno all’insegna del verde, almeno per quel che riguarda il conto in banca. All’inizio dell’estate, infatti, arriverà una stangata che potrebbe lasciare poco spazio ai progetti vacanzieri degli italiani. A lanciare l’allarme è l’ufficio studi della Cgia di Mestre che ha calcolato gli oneri delle scadenze fiscali previste proprio per quel periodo: prima rata dell’Imu, previsto verso la metà di giugno, versamento della prima maxi rata della Tares (nuova tassa sull’asporto rifiuti) che verrà corrisposta ad inizio luglio. Solamente per queste due imposte le famiglie dovranno “sborsare” 3,7 miliardi di euro: poco più di 2 miliardi per il versamento dell’Imu e quasi 1,7 miliardi di euro per il pagamento della prima maxi rata della Tares. Quest’ultima sarà maggiore rispetto alla vecchia Tarsu e alla Tia perché dovrà finanziare interamente il servizio di igiene ambientale e dovrà occuparsi anche di illuminazione pubblica e della manutenzione delle strade. Per questo il Comune applicherà al tributo sui rifiuti una maggiorazione, pari a 30 centesimi al metro quadrato. A pagare la nuova tassa saranno non solo i proprietari di case ma anche gli affittuari, la Tares, infatti, si applica a tutti coloro che “occupano o detengono locali o aree scoperte”.
Inizialmente, ricorda la Cgia, per la Tares era previsto il versamento in 4 rate: a gennaio, ad aprile, a luglio e ad ottobre, dando comunque la facoltà a ciascuna Amministrazione comunale di variare le scadenze e il numero delle rate. Invece, le ultime modifiche legislative approvate nei giorni scorsi dal Parlamento hanno stabilito che il versamento della prima rata dovrà avvenire non prima del mese di luglio. Risultato? Il numero delle scadenze fiscali che si concentreranno ad inizio estate rischiano di lasciare al verde le famiglie italiane.
“Se teniamo conto che tra giugno e luglio è prevista anche l’autoliquidazione Irpef – ha affermato Il segretario della Cgia Mestre, Giuseppe Bortolussi - che tra il saldo 2012 e l’acconto 2013 costerà ai contribuenti 8,5 miliardi di euro circa, e che dal 1° luglio è ormai certo l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva- dal 21% al 22% – il quadro che si prospetta la
prossima estate è molto preoccupante. Non è da escludere che con l’ammontare di questi prelievi siano a rischio le vacanze estive di molte famiglie, con ricadute molto negative sulla principale industria italiana: il turismo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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