Telecom, il governo cerca la pace

Assist di Calenda a Cattaneo. Vivendi al bivio

Quello in corso non è un week end come tutti gli altri per la linea di comando di Vivendi e per il suo presidente e primo azionista, il finanziere bretone Vincent Bolloré. Non tanto (o non solo) perché il 14 luglio 1789 i francesi espugnarono la Bastiglia, evento simbolo della rivoluzione d'Oltralpe, ma perché il governo Gentiloni, dopo settimane di aspre polemiche sulla gestione delle gare per la banda ultralarga nelle cosiddette «aree a fallimento di mercato», ha spedito un chiaro segnale di distensione verso l'ad di Telecom Italia, Flavio Cattaneo. E tale offerta di pace si materializza proprio mentre il top manager sembra in procinto di fare le valigie (con in tasca un bonus da 40-50 milioni) per volontà della stessa Vivendi, che pare aver scelto Amos Genish per Telecom, perlomeno per un ruolo di superconsulente.

«Certo che incontrerò» Cattaneo, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Va ricordato che in Italia Vivendi esercita un controllo di fatto su Telecom (25%) oltre a essere secondo socio di Mediaset alle spalle di Fininvest. Ma Calenda si è spinto oltre e, nell'intervista al Sole 24 Ore, ha detto «per inciso» di considerare Cattaneo «un ottimo manager. Il suo lavoro è difendere l'interesse della sua azienda, il mio è quello di difendere l'interesse pubblico che in questo caso vuol dire applicare le regole, italiane ed europee, previste dai bandi. Quando ha usato toni non consoni al rapporto con il governo glie l'ho fatto notare, si è scusato e la storia è finita lì». Ci si può chiedere perché Calenda non abbia preso la parola prima, ma resta il fatto per l'esecutivo la polemica, sollevata da Cattaneo con Open Fiber sui bandi per la banda ultra larga, si chiude qua. Anche perché, è opinione di molti, trovare un punto di incontro, magari unendo le forze di Telecom e di Open Fiber per un unico progetto nazionale, conviene a tutti. E lo stesso Calenda apre, dicendosi «favorevole una società delle reti».

Da domani la parola tonerà a Piazza Affari, dove Telecom venerdì ha perso il 2,7% a 0,81 euro.

Nell'ultimo anno il titolo ha recuperato il 22,6% (-5,6% negli ultimi sei mesi) ma resta distante dal prezzo di carico di Vivendi (1,08 euro per azione). Il 27 luglio Cattaneo presenterà la semestrale che il mercato di attende buona. Bollorè sa di non poter sbagliare mossa.

MR

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