Parte la battaglia per la Internet tv. E, in prima linea, per cercare di recuperare i margini operativi perduti, ci sono proprio le maggiori compagnie telefoniche. In Spagna l'ex-monopolista Telefonica, impegnata in Italia nella battaglia per la conquista di Telecom, si sta muovendo su questo fronte con un'offerta per l'acquisto del 56% di Digital+ (oggi Canal+) detenuto da Prisa (il gruppo che edita El Pays, in crisi finanziaria), per un cifra tra i 500 e i 600 milioni di euro. La società guidata da Cesar Alierta sta dunque provando ad accelerare i tempi con una offerta al ribasso dato che Prisa vorrebbe ricavare non meno di 1 miliardo di euro. Ma certo, a ridosso dell'evento mediatico per eccelenza, i Mondiali di calcio, è ovvio che Telefonica tenti l'affondo per ampliare l'offerta dei canali televisivi a pagamento sulla sua piattaforma Internet fissa e mobile. E il fatto che i mondiali sia in Brasile, dove Telefonica possiede il primo operatore mobile, Vivo, e, finchè non si trova una soluzione, pure il secondo, Tim Brasil, non fa altro che rendere più ghiotta l'occasione.
Telefonica non è certo l'unica società di tlc a pensare di investire seriamente nella tv via Internet. Negli Usa Verizon, il maggior operatore mobile degli Stati Uniti, ha appena acquistato per 200 milioni di dollari Intel Media, l'ambizioso progetto di tv via Internet messo in piedi dal primo produttore al mondo di microchip, che voleva diversificare nei servizi. Uno sforzo che, alla fine, si è rivelato eccessivo nonostante la creazione di un team dedicato, operante dal 2011 e guidato da un professionista del settore, Erik Huggers, «rubato» alla Bbc. Ma l'idea di aumentare la domanda di chip creando grande domanda di tv via web si è rivelata «fragile». Così Intel ha venduto il «pacchetto», ormai quasi completo compresi gli accordi con i produttori di contenuti, a Verizon che ha già 5,3 milioni di clienti registrati al servizio video. Del resto tutte le maggiori società, Over the top, ossia quelle che veicolano contenuti via web (da Amazon a Google per intenderci) stanno già studiando i loro servizi tv. Ovviamente con scopi diversi: Amazon vorrà vendere prodotti mentre per Google sarà un'altro modo per attrarre investitori pubblicitari. Secondo l'analista Gerard Hallaren di Janco partners il destino della tv è Internet. «In cinque anni l'intero mercato televisivo sarà «Over the top», - ha detto. Previsione che però fa capire perchè, ormai da mesi, non si parla più, in Italia, di gara per le frequenze televisive.
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