Tim, tramite la propria controllata brasiliana Tim Brasil, ha presentato un'offerta vincolante per le attività mobili di Oi in Brasile insieme a Telefónica e Claro (gruppo América Móvil). Mercoledì scorso il cda del gruppo italiano aveva dato mandato all'ad Luigi Gubitosi di procedere con la proposta.
L'offerta è soggetta ad alcune condizioni. In particolare, agli offerenti deve essere riconosciuta la qualità di «stalking horse» (ovvero di «primi offerenti»), con attribuzione del diritto di pareggiare eventuali altre offerte che dovessero essere presentate nel corso del processo di vendita delle attività mobili del gruppo Oi. Quest'ultimo, in amministrazione controllata dal 2016 (per la ristrutturazione di un debito di 10,5 miliardi di euro), punta a un ricavo dalla dismissione di almeno 15 miliardi di reais (2,5 miliardi di euro). L'impegno di Tim, pertanto, potrebbe superare il miliardo di euro se rilevasse almeno il 50% del compendio. La composizione del consorzio di cui Telecom Italia è capofila non è stata, però, ancora resa nota.
Secondo quanto si apprende, il gruppo guidato da Gubitosi sarebbe interessato alle attività di Rio de Janeiro e di San Paolo, le due principali metropoli brasiliane in termini di qualità delle frequenze e di numero di utenti. Tra agosto e settembre l'assemblea dei creditori di Oi dovrebbe pronunciarsi sulla procedura di dismissione degli asset (oltre alle attività mobili saranno ceduti anche i data center e le torri di trasmissione). La clausola «stalking horse» invocata da Tim, Telefónica e América Móvil riconosce loro il diritto di pareggiare eventuali offerte migliorative, essendosi presentati nella fase preliminare. Se la proposta fosse accettata, l'acquisizione dovrebbe concludersi entro fine anno, una volta ottenuto l'ok delle Authority competenti. L'iter dovrebbe essere più agevole vista la presenza dei due principali operatori mobili sudamericani nella cordata.
Oi è il quarto operatore del mercato telefonico del Brasile e nel primo trimestre del 2020 ha registrato ricavi netti in calo del 7,4% annuo a 4,7 miliardi di reais (771 milioni di euro), mentre il margine operativo lordo si è contratto del 5,8% a 1,5 miliardi di reais (249 milioni di euro).
Lo scorso 11 marzo Tim e Telefónica (che nel Paese sudamericano gestisce Vivo) avevano presentato a Bank of America Merrill Lynch, il
consulente finanziario di Oi, la manifestazione di interesse per l'acquisizione congiunta degli asset. Nel corso dell'ultima settimana si è aggregata anche América Móvil che fa capo all'imprenditore messicano Carlos Slim.
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