Unicredit-Mps al rush finale. La Borsa guarda al 27 ottobre

Il board è convocato per i conti e Orcel farebbe il piano entro l'anno. Siena vende il 3,6% di azioni proprie

Unicredit-Mps al rush finale. La Borsa guarda al 27 ottobre

Rush finale per Monte Paschi. Rimosso anche l'ultimo rischio elettorale, con la vittoria per il seggio vacante alla Camera di Siena di Enrico Letta, il mercato scommette sulla chiusura della partita su Rocca Salimbeni entro il 27 ottobre. Per quella data, infatti, il cda di Unicredit è già chiamato a deliberare i conti trimestrali e l'ad Andrea Orcel farebbe ancora in tempo a presentare il nuovo piano industriale entro l'anno.

Ieri Mps ha reso nota la conclusione della cessione di oltre 36,2 milioni di azioni proprie (circa il 3,62% del capitale) per un controvalore complessivo di circa 43 milioni di euro, con un impatto positivo sul Cet1 2021 stimato in 10 punti base. Insomma, per Siena è iniziato il final countdown. Il mercato non sembra avere dubbi tanto che ieri eri l'istituto di Piazza Gae Aulenti ha chiuso in rialzo del 4,3% a 11,84 euro, sui massimi da febbraio 2020, mentre la banca senese ha guadagnato il 2,6% a 1,12 euro. E questo nonostante debba ancora essere risolto il destino del Centro informatico e dei suoi quasi 900 dipendenti, oltre che di Mps Leasing&Factoring e di Mps Capital Service. Snodi su cui, nei giorni precedenti al round elettorale, pare si sia alzata la tensione tra il Tesoro, impegnatosi con la Bce a cedere il 64% detenuto in Mps entro fine anno, e Orcel, fermo nella volontà di circoscrivere il perimetro da acquisire ai soli asset accrescitivi di valore e a mantenere l'operazione neutrale a livello di capitale (quindi 1.100 sportelli e 50 miliardi di impieghi).

Per entrambe le parti, tuttavia, i tempi si stanno stringendo: occorre risolvere il braccio di ferro, magari allargando la partita ad altri interlocutori oltre a Mcc (che potrebbe rilevare 100-150 sportelli di Mps nel Centro- Sud), Bper (disponibile, secondo indiscrezioni, ad acquisire un centinaio di sportelli nel Centro Nord) e ad Amco, nel ruolo di facilitatore su Npl ed eventuali rischi legali. Osservato speciale, secondo indiscrezioni di mercato, Nexi-Sia che una volta celebrate le nozze, avrà come azionista di riferimento la Cdp.

Nel frattempo, per gli analisti Unicredit è da comprare dopo che lunedì sera, nel corso di una presentazione , sono emerse rassicuranti indicazioni di business. «La banca si è detta molto fiduciosa nel ribadire le attese di un utile netto 2021 superiore a 3 miliardi. I ricavi complessivi sono stimati intorno ai 17,1 miliardi e i costi operativi sono allineati con il 2019 (9,9 miliardi)», scrive Equita che ha alzato del 7% le attese di utile per fine anno (a 3,3 miliardi), confermando il target a 13,2 euro. «Dopo la presentazione abbiamo alzato le attese di utile sul 2021 e sul 2022 rispettivamente del 9 e del 5 per cento», commenta Ubs, che ha un target sul titolo a 14,45 euro.

La definizione dell'accordo su Monte Paschi dovrebbe poi dare un nuovo impulso all'attesa terza ondata del risiko bancario. Ieri Banco Bpm, considerata al bivio tra la strada verso Unicredit e quella verso Bper, ha chiuso la seduta in rialzo del 5,6% a 2,82 euro.

La stessa Bper è salita del 3,5% a 2,03 euro, mentre Banca Popolare di Sondrio, su cui si è già posizionata Unipol (con una quota prossima al 9,1%), ha guadagnato il 3,8% a 3,82 euro. Unipol è poi grande socia di Bper con il 18,9 per cento.

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