Pirelli supera le aspettative del mercato presentando conti preliminari 2021 migliori delle stime. La Bicocca ha immediatamente incassato il plauso del mercato, ricevendo da Standard & Poor's e Fitch un rating «BBB-» (lo stesso dell'Italia) con outlook stabile per il nuovo programma di emissioni Emtn da 2 miliardi. Il gruppo ha chiuso l'ultimo esercizio con un utile netto di 321,6 milioni di euro, contro i 42,7 milioni del 2020. Tra gli altri dati di bilancio, i ricavi sono saliti del 23,9% a 5,331 miliardi, superando i target dell'esercizio (5,1 miliardi) già rivisti al rialzo due volte nel corso dell'anno. L'Ebit adjusted è stato pari a 815,8 milioni (+62,8%), con un margine del 15,3 per cento. Il flusso di cassa netto ante dividendi è ammontato a 431,2 milioni (contro i 248,8 nel 2020), superiore al target di 390-410 milioni.
Per l'anno in corso si stimano ricavi compresi tra 5,6 e 5,7 miliardi, un Ebit margin adjusted tra circa il 16% e il 16,5% e investimenti per 390 milioni di euro, pari al 7% dei ricavi. Inoltre è prevista una generazione di cassa netta ante dividendi tra 450 e 480 milioni. La guidance di Ebit margin per il 2022 «è leggermente al di sotto a quella del piano ma manteniamo i target al 2025», ha spiegato il vicepresidente e Ceo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, presentando i risultati in conference call. «Vediamo un trend di crescita», ha specificato.
Il peggioramento della crisi Russia-Ucraina sarà affrontato attraverso «azioni di mitigazione degli impatti». Lo scenario macro adottato da Pirelli prevede che il costo del petrolio e dell'energia resti agli attuali livelli fino a fine anno e che l'export e gli approvvigionamenti potrebbero essere condizionati dalla situazione geopolitica. Una simile evoluzione determinerebbero un posizionamento di redditività e generazione di cassa «nella parte bassa del range (circa 890 milioni l'Ebit Adjusted e circa 450 milioni di euro la generazione di cassa ante dividendi)». Provera ha quindi ricordato che «la Russia rappresenta il 3% dei ricavi del gruppo e meno del 4% dell'Ebit margin; l'effetto che ci aspettiamo non è direttamente sulle operations russe, ma è un effetto indiretto sul prezzo dell'energia.
Potrebbero esserci problematiche logistiche ma non impatti materiali localmente». Quanto all'azionariato, «abbiamo recentemente annunciato che la partecipazione degli azionisti russi nel capitale di Pirelli è sotto il 3%, non ci sarà nessun effetto sulla nostra struttura dell'azionariato».
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