Utile Pirelli a 321 milioni. "La Russia non peserà"

Ricavi a 5,3 miliardi (+24%) obiettivi confermati. Tronchetti: "Mosca vale il 3% del nostro business"

Utile Pirelli a 321 milioni. "La Russia non peserà"

Pirelli supera le aspettative del mercato presentando conti preliminari 2021 migliori delle stime. La Bicocca ha immediatamente incassato il plauso del mercato, ricevendo da Standard & Poor's e Fitch un rating «BBB-» (lo stesso dell'Italia) con outlook stabile per il nuovo programma di emissioni Emtn da 2 miliardi. Il gruppo ha chiuso l'ultimo esercizio con un utile netto di 321,6 milioni di euro, contro i 42,7 milioni del 2020. Tra gli altri dati di bilancio, i ricavi sono saliti del 23,9% a 5,331 miliardi, superando i target dell'esercizio (5,1 miliardi) già rivisti al rialzo due volte nel corso dell'anno. L'Ebit adjusted è stato pari a 815,8 milioni (+62,8%), con un margine del 15,3 per cento. Il flusso di cassa netto ante dividendi è ammontato a 431,2 milioni (contro i 248,8 nel 2020), superiore al target di 390-410 milioni.

Per l'anno in corso si stimano ricavi compresi tra 5,6 e 5,7 miliardi, un Ebit margin adjusted tra circa il 16% e il 16,5% e investimenti per 390 milioni di euro, pari al 7% dei ricavi. Inoltre è prevista una generazione di cassa netta ante dividendi tra 450 e 480 milioni. La guidance di Ebit margin per il 2022 «è leggermente al di sotto a quella del piano ma manteniamo i target al 2025», ha spiegato il vicepresidente e Ceo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, presentando i risultati in conference call. «Vediamo un trend di crescita», ha specificato.

Il peggioramento della crisi Russia-Ucraina sarà affrontato attraverso «azioni di mitigazione degli impatti». Lo scenario macro adottato da Pirelli prevede che il costo del petrolio e dell'energia resti agli attuali livelli fino a fine anno e che l'export e gli approvvigionamenti potrebbero essere condizionati dalla situazione geopolitica. Una simile evoluzione determinerebbero un posizionamento di redditività e generazione di cassa «nella parte bassa del range (circa 890 milioni l'Ebit Adjusted e circa 450 milioni di euro la generazione di cassa ante dividendi)». Provera ha quindi ricordato che «la Russia rappresenta il 3% dei ricavi del gruppo e meno del 4% dell'Ebit margin; l'effetto che ci aspettiamo non è direttamente sulle operations russe, ma è un effetto indiretto sul prezzo dell'energia.

Potrebbero esserci problematiche logistiche ma non impatti materiali localmente». Quanto all'azionariato, «abbiamo recentemente annunciato che la partecipazione degli azionisti russi nel capitale di Pirelli è sotto il 3%, non ci sarà nessun effetto sulla nostra struttura dell'azionariato».

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