M entre la Volkswagen si appresta ad affrontare una spesa, che potrebbe arrivare a 6,5 miliardi di euro, per richiamare 11 milioni di autoveicoli, che montano il software truffaldino sulle emissioni inquinanti, le conseguenze della vicenda cominciano a preoccupare anche le istituzioni italiane. La prima a lanciare l'allarme è stata la Banca d'Italia, il cui vicedirettore generale Luigi Federico Signorini ha segnalato che «all'incertezza presente sui mercati globali si è aggiunta negli ultimi giorni quella connessa con le possibili ripercussioni, difficili da quantificare, del grave scandalo Volkswagen sul settore dell'auto e sulle aspettative degli investitori e dei consumatori». Il dirigente di via Nazionale, nel corso dell'audizione sull'aggiornamento del Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, non ha nascosto la sua preoccupazione ma ha tuttavia affermato che in Italia «i segnali congiunturali più recenti sono concordi nell'indicare la prosecuzione della crescita nel terzo trimestre, a ritmi analoghi a quelli della prima metà dell'anno». Anche il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio condivide i timori di Bankitalia: «Il caso ha una rilevanza europea. Siamo sempre preoccupati quando vengono ingannati i cittadini e quando si fa una truffa ai danni delle autorità vigilanti. Speriamo che le conseguenze siano minime per l'industria europea». Intanto a Berlino suona l'allarme occupazione: le autorità tedesche devono assicurarsi che i dipendenti di Volkswagen non rischino un «disastro», ha detto il vicecancelliere e ministro dell'Economia, Sigmar Gabriel. «Non stiamo combattendo per i manager ma per gli occupati». Vw, nel frattempo, comincia a fare i conti con lo scandalo. Il nuovo amministratore delegato di Vw, Matthias Mueller, ha annunciato che il gruppo richiamerà 11 milioni di auto per sostituire il software incriminato, inviando una comunicazione ai clienti «nei prossimi giorni». «Abbiamo davanti un cammino faticoso e un sacco di lavoro duro», ha aggiunto Mueller in un incontro a porte chiuse con circa mille top manager del gruppo, promettendo una «spietata» pulizia interna. «Riusciremo a uscirne solo a piccoli passi e ci saranno battute d'arresto». Secondo gli analisti, questo mega richiamo di vetture costerebbe oltre 6,5 miliardi euro. Degli 11 milioni di auto coinvolte, circa 5 milioni sarebbero veicoli con marchio Volkswagen, 2,1 milioni Audi, 1,2 milioni Skoda e 1,8 milioni i veicoli commerciali. Il governo Merkel, si dice in prima linea per scongiurare un «disastro» per i 600mila occupati della casa automobilistica e continua a usare il pugno duro con l'azienda. L'Ufficio automobilistico federale ha peraltro già anciato un ultimatum al colosso di Wolfsburg, dandogli tempo fino al 7 ottobre per ripulire le vetture dal software illegale e riportarle entro i limiti delle emissioni stabiliti dalla legge. Nel caso la scadenza non fosse rispettata, non solo verrà vietata la vendita delle auto coinvolte ma sarà anche ritirato il permesso di circolare.
I guai della Volkswagen sembrano però allargarsi a macchia d'olio e avranno conseguenze pesanti per l'azienda anche in Borsa. Visto che, secondo un sondaggio di Evercore Isi , il 66% dei 62 investitori istituzionali intervistati ha risposto che «non sarà possibile investire nei prossimi sei mesi nel gruppo se costi, multe e procedimenti legali e penali risulteranno eccezionali o non adeguatamente quantificati». E oltre alle class action, che dall'America rischiano di estendersi al Vecchio Continente, la casa automobilistica dovrà anche fare i conti con Madrid, dopo che il governo Rajoy ha deciso di chiedere per ogni auto venduta in Spagna con il software truccato il rimborso di almeno mille dei duemila euro ricevuti dallo Stato come aiuti alle imprese.
Dopo un crollo in Borsa che in quasi due settimane di passione è arrivato a sfiorare il 40%, le azioni VolksWagen ieri hanno rallentato la caduta, con un -3,54% per le privilegiate e un -2,8% per le ordinarie. Listini comunque negativi in tutta Europa a eccezione di Milano (+0,47) e Madrid (+0,65).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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