A 180 miliardi ammonta il mastodontico investimento quinquennale (2023-2027) annunciato dal gruppo Volkswagen. Di questi, 122 miliardi riguarderanno le tecnologie legate alle auto elettriche e la digitalizzazione. «L'anno in corso - ha spiegato l'ad Oliver Blume - sarà decisivo per implementare gli obiettivi strategici e accelerare il progresso del gruppo. Ed entro il 2025 un'auto su cinque di quelle vendute nel mondo dovrà essere completamente elettrica».
Il colosso di Wolfsburg punta a rafforzare la sua competitività in Cina, possedere fabbriche proprie di batterie e aumentare la presenza in Nord America, lanciando così la sfida a Tesla direttamente sul mercato di casa. Nei piani c'è, in proposito, l'avvio di un impianto di batterie in Canada, il primo fuori dall'Europa. Questa decisione rappresenta un'ulteriore prova dell'ambiziosa strategia di crescita del gruppo in Nord America, complice soprattutto la «calamita» dei mega sussidi messi in campo dalla Casa Bianca.
Entro il 2030, in proposito, la domanda di energia elettrica per le batterie delle auto elettriche in Nord America è infatti stimata tra 60 e 100 gigawattora. Il gruppo ha anche in programma di espandersi in Messico: i siti di Puebla e Silao saranno ampliati per assemblare auto elettriche e anche componenti. Il picco della spesa degli investimenti è previsto per il 2025. E con 15 miliardi il gruppo vuole assicurarsi anche l'accesso alle indispensabili materie prime. Parte delle risorse saranno pure destinate alla prevista generazione dei motori Euro 7 a combustione, che subiranno però - secondo i piani - una drastica riduzione dal 2025.
La mossa di Volkswagen, secondo alcuni analisti, tende a recuperare terreno nell'elettrico sui rivali cinesi e soprattutto sull'«ossessione» Tesla che, comunque, sono considerati con una marcia in più.
Il mega investimento sull'auto a batteria deciso da Wolfsburg è stato annunciato proprio nei giorni in cui, insieme all'Italia e ad altri Paesi, la cordata del governo tedesco guidata dal ministro dei Trasporti, Volker Wissing, sta facendo forti pressioni sulla Commissione Ue affinché modifichi il piano al 2035 sul «tutto elettrico» con l'apertura agli eco-carburanti. «Sono fiducioso sul fatto che potremo fare progressi questa settimana nella disputa sullo stop Ue ai motori a benzina e Diesel», il commento del ministro Wissing. L'ad Blume, nei giorni scorsi, era intervenuto sul tema, ribadendo che «gli e-fuels possono avere un ruolo importante anche per i mezzi pesanti, gli aerei e la navigazione. Ma pure per gli 1,3 miliardi di veicoli in circolazione con il motore termico e che continueranno a viaggiare per decadi».
Nonostante una contrazione del 7% sulle consegne globali, che nel 2022 si sono attestate a 8,3 milioni di unità, il gruppo Volkswagen ha visto i margini operativi ante voci straordinarie salire
all'8,1%. Nel 2023 il colosso tedesco prevede un'ampia inversione di tendenza, con il rafforzamento della liquidità netta della divisione Automotive, aumentata a 43 miliardi al 31 dicembre 2022, sostenuta dall'Ipo di Porsche.
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