Il prologo di certe storie segue copioni-fotocopia. Quello delluomo con famiglia che si lega alla ragazza nubile è quasi uno stereotipo. Lui che abita con la moglie, partner ufficiale e madre dei suoi figli; lei che lo ama e, per un po, accetta il ruolo dellamante clandestina e appassionata. Poi, di solito, qualcosa sinceppa e il legame più debole si scioglie. Roberto Di Giacomo, 34 anni, operaio di Massalengo (Lodi) e padre di due figli avuti dalla convivente, non ne voleva sapere della gravidanza della sua giovane amante Veronica Angelica Figueroa, 24enne operaia ecuadoriana, voleva farla abortire. Laveva già costretta a interrompere una gravidanza un anno fa, insistendo a più riprese perché lei non ne era affatto convinta e quel figlio lo desiderava davvero. Stavolta la faccenda si stava mettendo peggio per lui, Veronica non aveva nessuna intenzione di abortire ancora. E da quando la giovane è stata trovata morta, con il cranio fracassato, il 31 ottobre a Locate Triulzi - località dove abitava con la madre e lavorava in unazienda, a due passi da quella del suo amante - tutti gli indizi, le testimonianze incrociate di chi conosceva la coppia e lha vista lultima volta insieme hanno portato i carabinieri della compagnia di Corsico inesorabilmente a Di Giacomo.
Luomo adesso nega ogni responsabilità, ma i militari sono certi che sia lui lassassino della povera Veronica. E non escludono che il fermo per omicidio volontario, che verrà convalidato domattina alla Procura di Lodi, possa presto trasformarsi in unaccusa per omicidio premeditato.
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