Elezioni Regionali, per Marrazzo il pericolo è donna

Elezioni Regionali, per Marrazzo il pericolo è donna

Marrazzo perderebbe nettamente con la Meloni, perderebbe di un’incollatura con la Polverini e vincerebbe invece con la Todini. È questa l’indicazione che arriva da un sondaggio effettuato dall’istituto Crespi per conto di Omniroma sulle elezioni regionale che si svolgeranno la prossima primavera. Agli ottocento intervistati è stato chiesto di scegliere tra Marrazzo e una delle tre possibili candidate donne del Pdl. La prima sfida proposta dal sondaggio è quella tra il presidente uscente e il segretario nazionale Ugl, Renata Polverini: quest’ultima vincerebbe con il 45 per cento dei consensi contro il 43 di Marrazzo. La quota degli indecisi è pari al 12 per cento. Nella sfida tra Marrazzo e l’attuale ministro della Gioventù Giorgia Meloni, vincerebbe quest’ultima per 48 a 42, con una quota di indecisi del 10 per cento. Infine tra Marrazzo e l’imprenditrice ed ex europarlamentare di Forza Italia Luisa Todini, quest’ultima raccoglierebbe solo il 35 per cento dei consensi contro il 45 di Marrazzo, con una quota di indecisi in questo caso molto consistente: il 20 per cento.
«Il risultato mi lusinga ma credo che ci si debba confrontare con il consenso vero della gente», taglia corto la Meloni, quella che esce meglio da questo voto «virtuale». Si sbilanciano di più altri esponenti del centrodestra: «Chi disattende i propri annunci, come Marrazzo, non può ambire a essere confermato», dice Fabio Desideri, consigliere regionale del Pdl. «Mi sembra di capire che Marrazzo non ha la maggioranza neanche se gli schieriamo contro Pippi Calzelunghe», ironizza Luca Malcotti, vicecoordinatore romano del Pdl. «Tutti i sondaggi dimostrano che Marrazzo è in calo di consensi rispetto a quando fu candidato alla guida della Regione Lazio. Questo dimostra che i cittadini non si sono lasciati affabulare e giudicano negativamente la sua gestione della cosa pubblica», l’analisi di Donato Robilotta. Di diverso parere il segretario romano del Pd, Riccardo Milana, che quasi ignora i dati del sondaggio: «Penso che Marrazzo vincerà con qualsiasi candidato del centrodestra».
Agli intervistati l’istituto Crespi ha chiesto anche il voto di lista: e il risultato vede in netto vantaggio il Pdl con il 43 per cento dei voti, davanti al Pd (30), all’Idv (6), all’Udc (6), al Movimento nazionale Grillo (3), alla Destra (3), alla Lista Pannella-Bonino (2,5), a Prc+Pdci (2), a Sinistra e Libertà (2) e agli altri (2,5). Cifre che sembrano ringalluzzire soprattutto le forze intermedie, che intravedono la possibilità di fare da ago della bilancia: «Quello della Destra è un 3 per cento che conta per vincere», dice Francesco Storace, che si «accredita» già al Pdl: «Visti i colloqui che ho avuto, non dovrebbero esserci problemi. Se non vogliono una mia candidatura da solo, credo non ci siano problemi». Soddisfatto anche Luciano Ciocchetti, segretario regionale dell’Udc: «Penso che possiamo ancora crescere da qui alle elezioni regionali. Possiamo diventare punto il punto di equilibrio di chi, nella Regione, non si fida né del Pd né del Pdl. I numeri confermano che siamo determinanti per governare. Penso che Pdl e Pd debbano ragionarci su».
In mattinata sulle regionali si era espresso anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, intervenendo alla trasmissione televisiva «Mattino Cinque»: «La candidatura del Pdl alle prossime regionali è un discorso aperto. Per il momento ci sono candidature di An e candidature di Fi se dovesse alla fine essere un esponente di An non vedo quale possa essere il problema.

Già in Lombardia il governatore e il sindaco di Milano sono dello stesso partito». Alemanno ha però invitato a fare presto: «L’importante è decidere presto, prima della fine di ottobre per cambiare il governo del Lazio».

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