Il fallimento, almeno per ora, non ci sarà. Ma non è stato considerato del tutto convincente nemmeno il piano di risanamento avviato dall'amministrazione comunale. Di qui la decisione: inviare dei commissari che mettano ordine nei conti e facciano finalmente funzionare la raccolta dei rifiuti a Palermo, sempre sull'orlo dell'emergenza.
Il tribunale fallimentare del capoluogo siciliano, accogliendo la richiesta della Procura, ha dichiarato lo stato di insolvenza dell'Amia, l'ex municipalizzata che gestisce la raccolta di rifiuti afflitta da un clamoroso buco di milioni di euro. Il provvedimento ha contestualmente stabilito che l'azienda sarà temporaneamente sottoposta all'amministrazione straordinaria da parte di tre commissari già indicati dal ministero dello Sviluppo Economico. I commissari hanno il compito di analizzare i conti dell'azienda, di studiare eventuali possibilità di recupero economico della società e di fare, ogni sei mesi, un rendiconto sullo stato economico dell'azienda al tribunale. Almeno per il momento, dunque, il rischio fallimento dell'Amia è evitato. Ma resta sempre in agguato, nel caso in cui i commissari concludano che non è possibile sanare la situazione. Ottimista il sindaco di Palermo, Diego Cammarata: «Io, la mia sfida l'ho già vinta. In questi mesi abbiamo operato con tenacia e caparbietà per mettere ordine nei conti e nei servizi di Amia e ci siamo riusciti. La raccolta è tornata regolare ha preso il via con successo la raccolta differenziata nella vasta area interessata dal progetto e ilavori in discarica con il coordinamento del Prefetto mettono al riparo Palermo per i prossimi anni dai ritardi della Regione sui termovalorizzatori. Amia ha raggiunto il pareggio tra costi e ricavi e non perde più da ottobre dello scorso anno».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.