Enel, obiettivo Spagna Conti prenota gli impianti Endesa

L’ad del gruppo italiano scrive agli iberici e formalizza l’interesse per gli asset in vendita. In caso di successo la controllata Viesgo avrebbe il 13% del mercato

Massimo Restelli

da Milano

Diventare la quarta realtà spagnola alle spalle di Union Fenosa. Dopo la missione diplomatica di inizio mese, l’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti ha formalizzato al vertice di Gas Natural l’interesse verso gli asset che il gruppo dovrà cedere per completare l’Opa sulla connazionale Endesa.
A conti fatti a finire sul mercato saranno impianti per un valore di 8 miliardi complessivi, di cui 4-5 miliardi riferibili alla proposta avanzata da Enel. Gas Natural ha già un accordo preliminare con Iberdrola ma nella missiva, da venerdì sul tavolo del «collega» spagnolo Rafael Villaseca, Conti scrive di essere pronto a saldare immediatamente l’affare.
Impegno cui Enel farebbe fronte attingendo alla propria capacità finanziaria salita a 15 miliardi dopo la cessione di Wind e il dimezzamento del debito. La strada è in salita ma per Roma rappresenta la soluzione per raggiungere una posizione di rilievo in Spagna, facendo lievitare la quota di mercato della controllata Enel Viesgo dal 4 al 13,5 per cento.
L’interesse di Enel era noto ed era stato ribadito dallo stesso Conti al quotidiano Cinco Dias ma con ogni probabilità la trattativa si protrarrà per altri 2 mesi. La maxi Opa di Gas Natural potrebbe chiudersi a marzo ma tutto ruota attorno alle 20 condizioni volute da Madrid, tra cui la cessione di alcune centrali (pari a 4.300 megawatt di potenza) per evitare la nascita di un colosso che rischierebbe di soffocare il mercato. L’intervento di Viesgo non creerebbe «alcun problema di Antitrust», specifica il numero uno Miguel Antonianzas. Al contrario Enel ritiene che la propria candidatura soddisfi al meglio la clausola numero 16 posta da Madrid, secondo cui ad acquistare deve essere un gruppo già presente in Spagna, «liquido» e che non sollevi problemi di concorrenza.
Argomentazioni che potrebbero frenare le pretese di Iberdrola ma nella lettera inviata da Conti c’è anche la volontà di Enel di crescere in Francia rilevando il 65% di Snet oggi nelle mani di Endesa ma che Gas Natural potrebbe cedere per ridurre il costo dell’Opa (22 miliardi circa). Iberdrola si è fatta avanti anche su questo fronte ma il tassello, insieme alla trattativa con Edf e Charbonage de France (titolari del restante 35%), permetterebbe al gruppo elettrico italiano di raccogliere l’intero capitale di Snet (2.400 megawatt tra centrali a carbone e quelle idroelettriche).
Un risiko che nello Stivale, dove la presenza dei gruppi stranieri è notevole, potrebbe vedere l’intervento di Asm Brescia. La multiutility bresciana dispone infatti di un diritto di prelazione laddove Gas Natural decidesse di vendere la propria quota nella joint venture Endesa Italia (di cui Asm ha il 20%).
Riassetto internazionale che si consuma mentre in Italia proseguono le polemiche sul destino della centrale Enel di Civitavecchia. L’impianto «non ha futuro senza la riconversione a carbone» ha evidenziato Conti al Messaggero dicendosi pronto a fare ricorso al Tar contro la decisione della Regione Lazio di Piero Marrazzo di bloccare i lavori.

Il top manager Enel si è detto comunque disponibile a investire sulle fonti rinnovabili e al confronto. Così come il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli che dalla pagine del Quotidiano Nazionale ha ribadito: «L’impianto si farà».

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