Entra a scuola e fa una strage: 4 bimbe morte

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

Una strage: quattro bambine morte, il killer suicida. L’America ripiomba nel terrore degli assalti alle scuole. Stavolta l’angoscia avvolge la comunità amish di Nikel Mines in Pennsylvania, a una novantina di chilometri da Filadelfia. È lì che un camionista di 32 anni, Charles Carl Roberts, ha fatto irruzione in una scuola armato di un fucile e di una pistola automatica: ha preso in ostaggio l’intera classe composta da ventisette bambini tra i sei e i 15 anni. Poi ha mandato fuori tutti i maschietti e ha tenuto con sé le femminucce. Quindi ha sparato 10 colpi, uccidendo tre bambine e infine si è tolto lo la vita. Sette scolare, rimaste ferite nella sparatoria, sono state trasportate al Penn State Molton Medical Center di Hersey. Delle tre più gravi, una è morta poche ore dopo. L’insegnante non era in classe quando il camionista si è messo a sparare. Sembra che fosse scappata nella speranza di cercare aiuto.
La tragedia è avvenuta in una zona abitata dagli amish, i discendenti dei cristiani tedeschi che emigrarono in America nel diciassettesimo secolo per sfuggire alle persecuzioni. Le immagini delle scuola teatro della strage, trasmesse dai network che hanno immediatamente convogliato in zona i loro elicotteri, sembravano il set di un film. Una cinquantina di persone in costume amish, assolutamente composte, seguivano senza interferire, senza scene isteriche e a rispettosa distanza le operazioni di soccorso coordinate dalla polizia.
Alle 10.36 l’aggressore è arrivato davanti all’edificio giallo della scuola a bordo di un camioncino. Pochi minuti dopo è iniziata la tragedia: ha fatto irruzione nella classe unica urlando come un forsennato. Quando i primi maschietti sono usciti terrorizzati per cercare rifugio nei campi, la polizia messa in allerta dall'insegnante, ha cominciato a trattare con l’uomo. Uno dei poliziotti lo ha chiamato per nome: «Roberts, per favore, metti giù il fucile». Ma a nulla sono valse le buone parole degli agenti e di lì a qualche istante si sono uditi dieci colpi d’arma da fuoco. Secondo il racconto delle bambine sopravvissute, dopo aver fatto uscire i maschietti, il camionista ha legato con dei fili elettrici alla lavagna alcune scolare e ha sparato come se stesse compiendo un’esecuzione. Prima di uccidersi il camionista ha telefonato alla moglie e ai tre figli spiegando che non sarebbe rientrato per pranzo: «Questa è una vendetta che covo da 17 anni. Sono circondato dalla polizia».
Tre ore dopo la sparatoria Aaron Meyer, proprietario di una compagnia che noleggia calessi e papà di una bambina uscita incolume dalla carneficina, ha detto alla Cnn che molti bambini erano ancora dispersi, nascosti nei campi di granoturco probabilmente in preda al panico se non addirittura feriti.
Un esperto della cultura amish, il professore Donald Kraybill, dell’università di Elisabethtown, ha spiegato in televisione che per tradizione le scuole, gestite perlopiù da donne appartenenti alla comunità sono sempre state molto sicure. «Gli amish - ha aggiunto - sono una comunità chiusa che autofinanzia le proprie scuole e ospedali. La gente ha un grande rispetto per il prossimo e la criminalità è in pratica sconosciuta».


Il sanguinoso episodio di Nickel Mines non è l’unico avvenimento che ha sollevato allarme ieri nelle scuole americane. Anche la scuola superiore «Mohave» e l’adiacente edificio elementare «Elizonda» di Las Vegas sono state chiuse per via di uno studente armato.

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