Innovazione di prodotto e qualità dei servizi. Sono le direttrici di sviluppo di Rimini Fiera, che chiude il 2008 con un preconsuntivo superiore ai 63 milioni di ricavi e un Mol di 19,8 milioni. Cifre rispettivamente in crescita del 9,5% e in flessione del 4,7% sul 2006, anno comparabile per tipo di manifestazioni: «La divaricazione tra produttività e margine operativo lordo - dice Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera - connota il 2008 ed è destinata a caratterizzare anche il 2009. Seppure in modo marginale, su di essa pesa la contrazione della spesa da parte degli espositori, che si concentrano su un numero ristretto di manifestazioni e riducono i budget per gli stand; incide invece in maniera assai più forte laumento dei nostri investimenti». Una politica tesa a qualificare il portafoglio degli appuntamenti fieristici, nel segno di una specializzazione dichiarata. «È una scelta consapevole, che ci è permessa dal conto economico, motivata dalla determinazione a difendere ed esaltare lo status di leadership delle nostre manifestazioni, sia quelle internazionali (11 in tutto) sia quelle di nicchia, che primeggiano a livello nazionale». E che rientrano tutte nei distretti economici presidiati con oltre 30 rassegne allanno corrispondenti a un consolidato poker di filiere: viaggi e turismo, tecnologia e ambiente, svago e intrattenimento, hotel e industria dell'alimentare.
«In periodi di crisi - aggiunge il presidente di Rimini Fiera - è inutile farsi condizionare dallultima riga del bilancio, risparmiando a tutti i costi sulle spese, ed è molto più saggio puntare a far evolvere i nostri prodotti nella direzione di un approfondimento della qualità e del servizio che mettiamo a disposizione degli espositori e dei visitatori». Gli investimenti della società, a capo di un gruppo di quindici aziende il cui fatturato consolidato ha raggiunto lo scorso anno i 95,9 milioni di euro, si indirizzano specificamente sia a rassegne in sofferenza, sia alle fiere-novità a più elevato potenziale di crescita. «Sono risorse per diversi milioni che stanziamo in modo mirato. Da una parte ciò significa salvaguardare il valore di manifestazioni che risentono di più della congiuntura avversa (è il caso di Mondo Natura, con il settore dei camper in forte difficoltà), dallaltra sostenere gli appuntamenti che stanno registrando un notevole sviluppo e che sarebbe un grave errore pregiudicare, come per le nostre fiere del comparto energia e ambiente».
Nel 2008 Rimini Fiera ha locato superfici per 1.270.328 metri quadrati (il 12,8% per cento in più sul 2006) a 13.330 espositori (+10,8%), che hanno accolto 1.725.563 visitatori (+44%). Il quartiere può contare su'area espositiva lorda di 109mila metri quadrati, cui se ne aggiungono altri 59mila dedicati ai servizi connessi. E anche questa voce trova spazio nel capitolo degli investimenti: «Stiamo perfezionando e ampliando il sistema dei parcheggi - afferma Cagnoni - già portato oltre gli 11mila posti auto e ultimando la messa in opera di un impianto fotovoltaico con il quale copriamo una parte dellarea parking. Ulteriore importante iniziativa, poi, la costruzione del nuovo Palacongressi». Uno stanziamento di 108 milioni di euro per una struttura con una capienza di 9.300 posti su un superficie di 38mila metri quadrati, che sarà pronta entro lautunno.
«Con il fieristico, il business congressuale dovrebbe costituire unabbinata per sviluppare sinergie utili e redditizie», in aperta concorrenza con le principali location convegnistiche europee. «Pur operando cospicui investimenti - conclude Cagnoni - il debito è sceso sotto i 30 milioni; confido che la scelta di puntare sul core business si traduca, alla fine del 2009, in un ulteriore rafforzamento».
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