Carissima Brunella Maietta,
lanalisi, sua e mia, è spietata, ma purtroppo è lunica possibile per raccontare il turismo in Liguria e la sua eterna crisi. E partirei proprio dal fondo: lei ha colto in pieno il punto. Senza identità, non cè alcuna mentalità, nemmeno quella turistica. Senza identità, non cè nulla. E, noi liguri, lidentità non siamo capaci di coltivarla, di coccolarla, di cercarla giorno per giorno. Non è un caso se abbiamo lanciato quel tema, così come quello del nostro eterno provincialismo. Con la denuncia di come Genova sia più provincia della provincia estrema, senza nemmeno la gioia di saperlo, senza neppure la consapevolezza per affrontare la propria situazione, senza nemmeno lumiltà di ammetterlo.
E la cosa peggiore è che non cè soluzione di continuità fra operatori privati e istituzioni, divisi su tutto, ma uniti negli errori e nella perseveranza negli errori. Per sentire forte, asfissiante, linadeguatezza ligure in generale e genovese in particolare, le racconterò quello che mi è successo sabato a Reggio Emilia, assediata dal popolo di Ligabue. (...)
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