Baviera al cugino-rivale della Merkel

Horst Seehofer porta la Csu al trionfo. Troppa grazia per la Cancelliera, che ora dovrà trattare con lui

Baviera al cugino-rivale della Merkel

Dalla Baviera arrivano buone e cattive notizie insieme per Angela Merkel. Nel Land più tradizionalista, cattolico e benestante della Germania, patria della Bmw e della Siemens, il suo partito cristiano-democratico - la Cdu - si presenta nella versione regionale cristiano-sociale (Csu), che porta a Berlino una rappresentanza fedele ma autonoma: ieri la Csu, che domina la scena politica bavarese da quasi settant'anni, ha vinto le elezioni regionali con un margine larghissimo, tale da permettere al leader locale Horst Seehofer di governare da solo la ricca regione con 12 milioni e mezzo di abitanti. Al tempo stesso i lillipuziani liberali, che governavano a Monaco con la Csu, sono precipitati sotto la soglia minima del 5 per cento e sono scomparsi dal Parlamento regionale. I socialdemocratici, che domenica prossima sperano di contendere alla Merkel la poltrona più alta di Berlino, si sono fermati al 20 per cento, mentre i loro alleati verdi non raggiungono il 9.

Le buone notizie per la Bundeskanzlerin sono la conferma di un trend nazionale che vede il tandem Cdu-Csu veleggiare oltre il 40 per cento nei sondaggi e la debolezza dei suoi avversari di sinistra. Quelle cattive, invece, stanno nella debacle liberale (la Fdp è franata dall'8 al 3 per cento in Baviera) che le fa temere di veder svanire un alleato piccolo ma decisivo per ricostituire la coalizione di governo, ma anche nella misura trionfale della vittoria dei cugini di Monaco: 49 per cento contro il 43,8 di 5 anni fa, troppa grazia insomma.

Sì, perché Seehofer è un uomo abile e ambizioso, intenzionato a mettere un prezzo politico al suo sostegno al governo nazionale. Prezzo che non consisterà solo nel tradizionale occhio di riguardo concesso da Berlino al suo solido Land, ma soprattutto in ulteriori concessioni alle istanze presentate dal suo solidissimo partito. Nella legislatura che va a chiudersi la Csu ha ottenuto dalla Merkel che diventasse legge dello Stato il Betreuungsgeld, che è l'assegno per le famiglie che scelgono di non mandare i loro bambini all'asilo nido. Nella prossima Seehofer potrebbe decidere di mettere a frutto quella che un mese fa era parsa solo una sua provocazione elettorale, ovvero la pretesa di istituire il pedaggio sulle autostrade tedesche (attualmente gratuite per tutti) solo per gli stranieri. La Merkel chiarì subito che con lei Cancelliera quel balzello non sarebbe mai stato imposto, ma è chiaro che una Csu forte e una Fdp debole la costringerebbero a compromessi indesiderati.

A una settimana dalle politiche un'altra questione turba i sonni della erede di Kohl: lo spettro di un possibile successo del nuovo partito anti-euro, che ieri in Baviera non ha corso. La Alternative für Deutschland (AfD) non è una lista improvvisata con sondaggi da prefisso telefonico, ma un movimento guidato da un professore di economia, Bernd Lucke, che raccoglie - almeno sulla carta - i sentimenti di saturazione di molti tedeschi stanchi di pagare, come dice la vulgata, le pensioni dei greci e le furbate fiscali degli italiani e degli spagnoli. L'ultimo sondaggio dà AfD al 4 per cento, appena sotto la soglia minima per entrare al Bundestag.

Ma se come sembra molti elettori indecisi e protestatari la sceglieranno all'ultimo minuto, a Frau Merkel non basterà vincere per governare e le toccherà l'umiliazione di tornare a una grande coalizione con i sicuri sconfitti socialdemocratici.

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