Bicicletta e cibi biologici: anche l'Ue si fa sostenibile

Uova e polli da allevamenti biologici, caffè e tè equosolidali, biciclette o percorsi a piedi invece delle auto blu. Non sono i propositi teorici di un partito ambientalista ma le regole concrete applicate dalla Presidenza irlandese dell'Unione europea. Il primo gennaio si è aperto il semestre di guida del Consiglio dell'Ue affidata all'Irlanda e l'isola "verde" punta tutto sull'ecosostenibilità. Non solo sulla carta ma anche nel quotidiano. I circa 180 incontri e celebrazioni che si terranno durante questi sei mesi al Castello di Dublino infatti saranno scanditi da precisi comandamenti green e gli oltre 15mila delegati provenienti da tutto il mondo che parteciperanno dovranno adeguarsi.

Prima di tutto nel castello tutti i rifiuti verranno riciclati e sarà attiva la raccolta differenziata, gli impianti inoltre saranno ad alta efficienza energetica. Il consumo di acqua sarà ridotto al minimo grazie a particolari sensori e ai pranzi e alle cene verrà servita acqua microfiltrata. I delegati saranno incoraggiati ad andare a piedi alle riunioni oppure potranno noleggiare una bicicletta. Per le lunghe distanze le auto blu verranno sostituite da un servizio di autobus. La qualità dei cibi dovrà essere certificata, il pesce dovrà rispettare gli standard di "Responsible Irish Fish", carne, pollame, uova e latticini saranno forniti da allevamenti biologici. Il tè e il caffè serviti saranno acquistati attraverso il commercio equo solidale, mentre le emissioni di anidride carbonica saranno rigorosamente monitorate.

La Presidenza irlandese è la prima a ottenere insieme le certificazioni internazionali di sostenibilità e rispetto ambientale, che avevano caratterizzato anche le Olimpiadi di Londra 2012.

Certification Europe, ente irlandese che in Italia ha sede a Novara, ha infatti assegnato al Castello di Dublino, quartier generale del semestre di Presidenza, il "bollino" per la Sostenibilità degli eventi e il Rispetto ambientale (ISO 20121 e ISO 14001). Un esempio che i prossimi paesi chiamati a presiedere il Consiglio Ue dovranno seguire.