Boston, tre morti e oltre 140 feriti alla maratona

Nessuna pista è esclusa: usate pentole a pressione come ordigni. Obama: "Troveremo i responsabili". Nel 2003 maratona indicata come un possibile bersaglio di terroristi

Boston, tre morti e oltre 140 feriti alla maratona

Gli Stati Uniti rimpiombano nel terrore. La storica maratona di Boston si è tinta di rosso. Rosso sangue. Il bilancio definitivo conta tre vittime e 176 feriti, di cui almeno 17 gravi. I morti sono Martin Richard di appena 8 anni e Krystle Campbell (29 anni). Ancora ignota l'identità della terza vittima. Oltre dieci le amputazioni. Tra i feriti ci sono molti bambini. Un bilancio tragico. Sulle tv americane vengono trasmessi in maniera ossessiva i tanti video delle due esplosioni a 12 secondi di distanza. Lo scoppio, poi le urla della gente, il panico e il sangue sulla strada.

Solo due bombe, assicura la polizia. La prima esplosione è avvenuta circa dieci minuti prima delle tre del pomeriggio (ora locale), quando il cronometro della maratona segnava poco più di quattro ore di corsa. Poi l’inferno: i feriti sono trasportati negli ospedali vicini, la polizia si è lanciata in una caccia all’uomo. Un video sembrava mostrare un uomo che depositava degli zaini a ridosso dei palazzi vicini al traguardo della gara, subito dietro il pubblico, stipato sulle transenne. All'interno probabilmente c'erano degli ordigni rudimentali costruiti, secondo gli inquirenti, con delle pentole a pressione piene di bulloni, chiodi e altri pezzi metallci collegate a detonatori e contenute in una borsa nera, appoggiata a terra, come rivela una fonte anonima alla Cnn. È stato trovato, intanto, il comando che ha fatto esplodere le bombe.

La foto di un podista di 78 anni scaraventato a terra dallo spostamento d’area a pochi metri dallo scoppio è già diventata l’immagine simbolo di questa tragedia. C'è anche l’incubo di chi come Liz Norden, una madre di cinque figli, ha visto due dei suoi ragazzi coinvolti nell’attentato alla maratona. I due fratelli erano andati a vedere la corsa di un amico: sono stati investiti dall’esplosione ed entrambi, portati in due diversi ospedali della città, hanno subito qualcosa che cambierà il corso della loro vita: entrambi hanno subito l’amputazione di una gamba, dal ginocchio in giù.

Gli investigatori sono al lavoro. Nessuna pista è esclusa. Così come affermato il presidente degli Usa, Barack Obama, non si conosce ancora la matrice dell’attentato: se esterna, legata al fondamentalismo islamico, o interna, legata ad estremisti come quelli che il 19 aprile del 1995 fecero saltare in aria un edificio federale ad Oklahoma City, provocando 168 morti e 680 feriti. Il Boston Globe rivela che il primo ordigno esploso si trovava vicino alla tribuna dove era seduto il governatore del Massachusetts, Deval Patrick, mentre secondo il Los Angeles Times gli elementi rudimentali con cui sono state fabbricate le bombe fa ritenere ad alcuni "investigatori federali che la matrice sia stata interna piuttosto che straniera".

"Andremo fino in capo al mondo" ha promesso l’agente speciale dell’Fbi, Rick DesLauriers, "Sarà un’indagine a livello mondiale, andremo fino in campo al mondo per identificare il soggetto o i soggetti che sono responsabili per questo spregevole crimine e faremo tutto quello che è in nostro potere per portarli di fronte alla giustizia», ha affermato l’agente, sottolineando che l’agenzia federale «non era a conoscenza di alcuna informazione di minaccia prima della maratona".

L'Fbi sta passando al setaccio ogni fotogramma delle telecamere a circuito chiuso della zona. Si sta dando la caccia a un furgone preso a noleggio che è stato visto entrare nella strada della corsa appena prima dello scoppio, e poi scappare via. Pare che i due ordigni, artigianali, pieni di cuscinetti a sfera, siano stati posti dentro alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede e siano stati fatti esplodere con un telecomando a distanza. "Non c’è alcun sospettato e nessuno è stato preso in custodia", ha tenuto a precisare l'Fbi, aggiungendo che sono state trovate solo due bombe ieri.

Alta la tensione in tutti i luoghi sensibili Usa, a partire dagli aeroporti: un jet passeggeri della Us Airways è stato evacuato e circondato dalla polizia all’aeroporto Logan di Boston e sono stati sospesi i voli all’aeroporto La Guardia di New York, evacuato per un pacco sospetto. Entrambi gli scali sono stati riaperti dopo che gli allarmi si sono rivelati falsi.

Intanto, un rapporto della polizia del Massachusetts nel 2003 aveva indicato la maratona come un possibile bersaglio di terroristi per l’importanza dell’evento e la coincidenza con alcune date chiave: la ricorrenza del Patriot’s Day, festa statale che celebra l’inizio della rivoluzione americana, e gli

anniversari, a pochi giorni di distanza, delle stragi di Oklahoma City, il 19 aprile, e l’indomani di Columbine. A scriverlo è il Boston Globe secondo cui i primi indizi portano a puntare sul terrorismo interno.

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