Le forti piogge che hanno colpito ieri Buenos Aires, causando la morte di 5 persone, si sono estese durante la notte nella provincia della capitale argentina, dove in meno di due ore sono caduti 400 millimetri di acqua, provocando quello che il governatore Daniel Scioli ha definito "conseguenze tragiche", con un bilancio di almeno una quarantina di vittime.
Raffiche di vento hanno divelto alberi, troncato le linee dell’alta tensione e scoperchiato i tetti della case nelle povere baraccopoli della periferia, le cosidette villas miserias. "Al momento non possiamo confermare la cifra esatta delle vittime", ha ammesso il ministro di Sicurezza della provincia in un'intervista televisiva, spiegando che la città più colpita è La Plata, capitale provinciale a circa 60 chilometri a sud est di Buenos Aires. Il suo omologo del governo nazionale, Sergio Berni, ha detto da parte sua che "quello che è successo a La Plata non ha precedenti: la metà della città è senza luce, c’è molta gente che si è rifugiata sui tetti e sugli alberi". All’alba di oggi 1200 residenti locali erano già stati evacuati dalle loro case. In una sola notte le piogge torrenziali hanno superato i 15 centimetri e mezzo al suolo, record assoluto per la capitale argentina in aprile. Soprattutto nella parte nord della città le eccezionali precipitazioni hanno provocato alluvioni-lampo, impedendo la circolazione dei treni, allagando le stazioni della metropolitana e travolgendo i veicoli in sosta.
Circa trecento persone hanno dovuto essere evacuate da un sobborgo. "Nel complesso - ha spiegato il sindaco Mauricio Macrì - ammontano a 35mila coloro che hanno subito danni a causa della tempesta". Come minimo fino a domani resterà in vigore l’allerta-maltempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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