Nella peggiore delle ipotesi, la Corea del Nord non svolgerà un nuovo test nucleare prima di alcuni giorni. Nella migliore non c'è alcun elemento che indichi la possibilità di una nuova iniziativa di questo tipo, la quarta dopo il lancio di febbraio.
Due dichiarazioni distinte, la prima del ministero della Difesa di Seul, la seconda del governo della Corea del Sud, provano a gettare acqua sul fuoco della minaccia nucleare di Pyongyang, per riportare la questione nei termini corretti. E correggono le dichiarazione del ministro della Riunificazione, che confermando alcune indiscrezioni aveva parlato di "segni evidenti" di preparazione.
Se ci sarà un test, come farebbero pensare alcuni movimenti notati sul sito atomico di Punggye, non sarà nell'immediato, se è vero che - lo dice il portavoce della Difesa di Seoul - "sembra si tratti di attività di routine".
Le provocazioni di Pyongyang non si sono però esaurite. Per la prima volta è stata annunciata la chiusura dell'impianto industriale di Kaesong, un polo vicino al 36esimo parallelo, gestito in sinergia con Seoul. La Corea del Nord ha detto di voler ritirare tutti i suoi lavoratori dal complesso e non ha escluso una chiusura definitiva. Già alcuni giorni fa aveva bloccato il sito, impedendo il passaggio degli operai provenienti dal Sud, aprendo di fatto la strada a questo ulteriore passo.
Putin evoca lo spettro di Chernobyl
Chernobyl? A confronto sarebbe "una favoletta".
Il presidente russo, Vladimir Putin - in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Angela Merkel - ha sottolineato come la preoccupazione per la situazione coreana sia legittima. Invitando tutti "a calmarsi", si è detto preoccupato dall'escalation del conflitto verbale e delle iniziative prese in Nord Corea. Ha poi ringraziato gli Usa per avere "fermato un test missilistico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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