Scampato pericolo per Mitt Romney: ha vinto le primarie in Arizona e Michigan e, anche se la corsa è ancora lunga, si riappropria del ruolo di frontrunner, il candidato da battere. Se fosse uscito sconfitto dal Michigan, dov'è nato e dove suo padre è stato governatore, per lui sarebbe stato un colpo durissimo, quasi mortale. Invece, faticando non poco e attingendo a piene mani dai suoi fondi, è riuscito a imporsi con il 41,1% dei voti, contro il 37,9% di Santorum (Ron Paul 11,6%, Gingrich 6,5%). Non è un trionfo ma una vittoria sì. Ed è questo che Romney voleva: ripartire, con slancio, in vista del Supermartedì (3 marzo), quando si voterà in dieci Stati: Alaska, Georgia, Idaho, Massachusetts, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Tennessee, Vermont e Virginia. Gli occhi sono tutti puntati sull’Ohio, uno dei cosiddetti swing state, cioè non classificabile come notoriamente democratico o repubblicano, ma il cui voto è decisivo per stabilire l'esito delle elezioni. Vincere in Ohio sarebbe un ottimo biglietto da visita per conquistare la nomination e andare a sfidare Obama.
Vittoria più netta nelle primarie dell'Arizona, dove Romney ha ottenuto il 47,3% dei voti, staccando Santorum al 26,6% (Gingrich 16,2, Ron Paul 8,4%). Se il risultato in Arizona era scontato (alla vigilia i sondaggi davano all’ex governatore del Massachusetts un vantaggio di oltre 15 punti), in Michigan la partita era apertissima. E nello stato dell'automobile (e della dura crisi degli ultimi anni), sono stati profusi sforzi senza precedenti. Alla fine lo scarto è stato inferiore a quello che l’ex governatore inflisse nel 2008 al futuro candidato repubblicano John McCain, ma come Romney ha ammesso, contava solo vincere "di quel tanto che basta e questo è quello che importa".
Romney all'attacco di Obama
Puntuale come sempre anche stavolta, messa in tasca la vittoria, Romney si prodiga in un duro affondo su Obama: "La sua presidenza è un fallimento. Obama ci porta al declino. Non potremmo sopportare una sua rielezione". Parlando a Detroit ai suoi fan in delirio per la duplice vittoria, Romney critica l’inquilino della Casa Bianca su tutta la linea: dalla politica economica, a quella fiscale, a quella energetica. Poi, con sottile ironia, utilizza come un boomerang il vecchio slogan di Obama: "Yes we can. Lo rimanderemo a casa".
Santorum non demorde
L'ultraconservatore Rick Santorum parlando in un hotel nel centro di Grand Rapids, in Michigan, promette ai suoi sostenitori che continuerà a combattere: "Un mese fa non sapevano chi eravamo, ma adesso lo sanno".
Fuori programma manette a una giornalista
Nel corso dei festeggiamenti per la vittoria di Romney in Michigan una giornalista dell’Economist, Natasha Loder, è stata ammanettata e portata via da un poliziotto. La reporter non aveva il pass per assistere al discorso dell’ex governatore del Massachusetts nel suo quartier generale, a Novi. Ma visto che c’erano molti posti vuoti, insieme ad alcuni colleghi ha chiesto di poter entrare.
Al diniego degli agenti, per protesta si è seduta in mezzo al corridoio e a un poliziotto che la invitava a rialzarsi ha risposto: "Perché non mi arresti?". A quel punto è stata ammannettata e portata via, ma dopo poco è stata rilasciata. Un portavoce di Romney ha detto all’Huffington Post che "la questione riguarda strettamente la polizia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.