Alle elezioni di domenica in Grecia si sceglierà "tra l’euro e la dracma". Non ha dubbi il leader di Nea, Dimokratia Antonis Samaras, parlando nel comizio finale del partito.
Domenica prossima, i greci torneranno al voto per le elezioni legislative, la seconda volta in poco più di un mese. Il risultato delle urne sarà decisivo per il futuro della Grecia e per la sua permanenza nell'euro, ma anche per gli altri paesi dell'Eurozona.
"Un ritorno alla dracma riporterebbe la Grecia indietro di 50 anni", ha avvertito il leader del partito conservatore greco Nuova Democrazia promettendo ai cittadini ellenici che "farà uscire la Grecia dalla crisi, ma non dall’euro", in caso di vittoria del suo partito. I sondaggi registrano un'altalena tra il partito di Samaras e Syriza, la sinistra radicale del giovane leader Alexis Tsipras.
Intanto "gli Stati Uniti sono pronti ad ogni emergenza che potrebbe arrivare dall’Europa dopo il voto della Grecia". Ad annunciarlo è stata la Casa Bianca nel corso del briefing in vista del G20 di Los Cabos, in Messico.
E a proposito del G20, i leader di Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania, secondo quanto ha riferito l'Eliseo, "si son trovati d'accordo in teleconferenza sulle priorità da conferire alla crescita e all'occupazione, alle regole per il settore finanziario e al finanziamento dello sviluppo".
Nel frattempo, il rischio di contagio da parte dell'Italia si mantiene alto. L'Italia "non sarà di nuovo sorvegliata speciale" come allo scorso vertice di Cannes, ma il rischio che "diventi la prossima vittima del contagio" è uno dei temi nell'agenda del G20 di Los Cabos.
Così ha dichiarato all'Ansa una fonte vicina al Fmi.Allarme rosso invece per la Spagna che, scrive il Fondo un rapporto, rischia "una doppia recessione senza precedenti" combinata a "un alto tasso di disoccupazione".
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