È cominciato alle 21 in punto, come previsto, l’ultimo faccia a faccia fra Nicolas Sarkozy e François Hollande prima del ballottaggio che deciderà chi sarà il prossimo presidente francese. Un dibattito lungo, in cui entrambi i candidati erano tesi e si sono confrontati su tutti i temi: crescita, occupazione, immigrazione, nucleare. Il primo a parlare è il candidato di sinistra, forte dei sondaggi che lo danno per vincitore: "Sarò il presidente della giustizia, perché attraversiamo una crisi grave che colpisce i piu deboli e vorrei che la giustizia sia al centro delle mie decisioni: giustizia sociale, fiscale e territoriale. Voglio essere un presidente che chiama a raccolta, per troppo tempo i francesi sono stati divisi, io voglio riunirli". Sarkozy ribatte che "la Francia non si può permettere di sbagliare": "Riunire è una bella parola, una bella idea, ma bisogna aggiugencerci i fatti", ha ribadito il presidente uscente.
Passano appena 12 minuti ed ecco il primo battibecco. Sarkozy accusa il suo concorrente di "non aver detto una parola", quando in campagna elettorale il presidente è stato "paragonato al maresciallo Petain". Hollande, piccato, replica: "Monsieur Sarkozy, fare la vittima vi riesce male". Per tutto il dibattito il presidente uscente non fa che dire "Lo abbiamo già fatto" al suo sfidante, che accusa: "Dice sempre che non è colpa sua". Dopo un'ora il clima si scalda di nuovo. "Lei mente", grida Sarko. "Adesso alla parola menzogna, si unisce la calunnia. La mancanza di rispetto è una sua metodologia", risponde il socialista.
Il dibattito entra nel vivo, con le tematiche della crescita e del lavoro. Il leader socialista, citando i 700mila disoccupati in 5 anni, sostiene in particolare che la politica contro la disoccupazione è stata un "fallimento": "In Francia ed Europa abbiamo bisogno di rilanciare la produzione", ha spiegato Hollande illustrando la sua proposta di un contratto di lavoro generazionale che aumenterebbe gli sgravi fiscali per le imprese che assumono giovani con contratti a tempo indeterminato. La risposta di Sarkozy non si fa attendere: "Sa quanti milioni ore di cassa integrazione sono state finanziate dal mio governo? Ben 180 milioni ore di cassa integrazione abbiamo finanziato, più di un miliardo di euro". Poi aggiunge"L’economia tedesca va meglio di quella francese perché la Germania ha fatto una politica contraria a quella che lei propone ai francesi".
Stessa scena quando si parla di debito: "È diventato il doppio, ecco un risultato della squadra uscente", ha detto il socialista accusando il presidente francese di aver agevolato i ricchi. "Signor Hollande, lei vuole meno ricchi, io voglio meno poveri, non è uno scherzo", replica Sarkozy, "La Francia è insieme alla Svezia il Paese in cui le tasse sono più elevate. Cosa vuole fare? tassare ancora?". "Lei ha aumentato le tasse di un punto e mezzo. È lei al potere, non io", ha ribattuto ancora Hollande.
Durante il dibattito non è mancato nemmeno il riferimento alla politica italiana. Hollande ha citato Mario Monti - che "non ha la mia stessa sensibilità politica, ma è cosciente che non si può vivere in recessione" - e ha accostato il nome di Silvio Berlusconi a quello di Sarkozy.
"Non è mio amico perchè ha auspicato la tua elezione", ha ribattuto il presidente francese aggiungendo, quando il socialista gli ha fatto notare che l’ex premier è iscritto come lui al Partito popolare europeo, ha replicato: "Berlusconi non è nel mio partito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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