Mentre il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, è in partenza per l'India per seguire da vicino il caso dei due marò accusati di omicidio, la polizia indiana ha perquisito la petroliera italiana Enrica Lexie e ha sequestrato, per gli esami balistici, "quattro casse di armi". La perquisizione, durata 14 ore, è stata eseguita nel porto di Kochi, dove la nave si trova all’ancora dal 15 febbraio. Alle operazioni erano presenti anche i due esperti dei carabinieri inviati dall’Italia per partecipare agli esami balistici. "Abbiamo portato via dalla nave quattro casse che contengono armi", ha spiegato una fonte della polizia che ha chiesto l’anonimato, "crediamo che le pistole siano state usate per uccidere i due pescatori indiani".
Esame balistico decisivo
Sono due i carabinieri del Cis (Centro investigazioni scientifiche) a seguire il lavoro del team di esperti della polizia indiana per gli accertamenti sulle armi. Il lavoro è delicato: gli esperti dell’Arma devono trovare i proiettili incastrati nella nave indiana che ospitava i due pescatori, per poi verificarne il calibro. Se saranno proiettili calibro 5,56 Nato, vorrà dire che sono compatibili con le armi in dotazione ai fucilieri del San Marco.
A quel punto partirebbero le prove balistiche sui fucili di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per verificare se i colpi siano stati esplosi dalle armi in dotazione ai due marò italiani. Se invece si accerterà che si tratta di un calibro diverso, le accuse cadranno immediatamente. Nel frattempo, i due militari del battaglione S.Marco restano trattenuti nel bungalow della polizia indiana a Kochi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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