L'amaro sfogo di Gingrich: "Nessuno capisce le mie idee" Gli indignados contro Romney

L'ex speaker della Camera: "I giornali mi ignorano". Ma nonostante la batosta rimediata in Alabama e Mississippi non vuol saperne di ritirarsi per unire il fronte della destra conservatrice anti Romney

L'amaro sfogo di Gingrich: "Nessuno capisce le mie idee" Gli indignados contro Romney
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Newt Gingrich è il grande sconfitto delle primarie in Alabama e Mississippi, dove si è votato martedì scorso. Eppure non vuol saperne di ritirarsi dalla corsa e va avanti a testa bassa, nonostante i ripetuti inviti, da parte di Santorum, volti a unire il fronte della destra repubblicana per provare a far saltare la candidatura di Mitt Romney, considerato non adatto a sfidare Obama, perché troppo moderato e flip-flop (voltagabbana).

Lo sfogo: "Nessuno mi capisce"

Ora l'ex speaker della Camera si sfoga, parlando durante un evento elettorale in Illinois (dove il 20 marzo si voterà per le primarie). Lo fa in modo strano, quasi infantile per un uomo della sua età (69 anni) e della sua esperienza: "Nessuno capisce le mie grandi idee, compresi i miei diretti sfidanti". Poi se la prende con la stampa, colpevole - a suo dire - di averlo trascuraro troppo: "La cosa più scoraggiante di questa campagna è la difficoltà di far arrivare a tutti le mie idee, perché la stampa non ne parla. Il risultato è che non si riesce ad avere un serio dialogo". Ma cosa dovrebbe dire, ad esempio, uno come Ron Paul, di certo molto più trascurato di Gingrich?

L'ex speaker della Camera continua a essere convinto dell'utilità della propria battaglia. In un’intervista a Fox News ha detto che secondo lui a giugno Romney non avrà i delegati necessari per ottenere la nomination. "Se gliene mancheranno una trentina va bene, ma se invece saranno 150 allora sì che si dovrà dialogare"... E dialogare vuol dire trovare un accordo politico. Con Romney per entrare nel ticket? E' un'ipotesi. Ma c'è anche chi vede un possibile accordo Santorum-Gingrich.

New York, indignados contro Romney

Una bara ricoperta di banconote con sopra un’urna con le ceneri dei posti di lavoro. A New York è andata di scena così la nuova protesta degli indignati di Occupy Wall Street. Il loro bersaglio era Mitt Romney, impegnato in una raccolta fondi al Waldorf Astoria, uno degli hotel più esclusivi della città. I manifestanti hanno voluto rappresentare la morte, con tanto di tunica nera e falce in mano, e la maschera di Romney. Ancora una volta l'accusa rivolta al candidato mormone è stata quella di aver fatto fortuna licenziando spietatamente i lavoratori delle aziende in crisi.

Santorum, Porto Rico e l'inglese

Porto Rico potrà diventare il 51° Stato Usa solo se adotterà l’inglese come unica lingua ufficiale. Lo ha detto a chiare lettere Santorum. Domenica nell'arcipelago, territorio non incorporato degli Stati Uniti dotato di autogoverno, si terranno i caucus che assegneranno 23 delegati per la convention repubblicana di fine agosto. Santorum, interpellato sulla questione dello status politico di Porto Rico, ha risposto diplomaticamente che spetta ai portoricani decidere il proprio futuro. Ma al quotidiano in lingua spagnola "El Vocero" ha ribadito che "come ogni altro Stato dovrebbe rispettare le leggi federali. E quindi adottare l’inglese come lingua principale".

Di certo le polemiche non mancheranno, anche perché se è vero che i portoricani sognano di far parte a tutti gli effetti degli Usa, in pochi di loro sarebbero disposti a rinunciare alla propria lingua.

twitter: @ideelibere

 

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