Una volta ogni cinque anni, la Corea del Nord convoca le elezioni parlamentari, per rinnovare l'Assemblea suprema del popolo. Un'operazione puramente cosmetica, che poco ha a che vedere con l'idea democratica di una chiamata al voto.
Il sistema è semplice. Il Paese viene diviso in 687 circoscrizioni, in ognuna delle quale si presenta un unico candidato. I nordcoreani sono chiamati a esprimere la propria opinione come in un referendum, votando semplicemente "sì" o "no" al nome proposto.
L'affluenza al voto è sempre altissima: nel 2009 votò il 99% degli aventi diritto. La scelta riservata ai cittadini, già estremamente limitata, è pura fiction. Difficilmente qualcuno voterà no e lo conferma il risultato ottenuto oggi da Kim Jong-un nel suo distretto.
Il leader supremo ha conquistato il 100% delle preferenze - o per meglio dire delle "approvazioni" - nel distretto del Monte Paekdu, in cui era candidato. La scelta del distretto 111 non è casuale. Il luogo ha un alto valore simbolico e la propaganda ufficiale vuole che Kim Jong-Il, padre di Kim Jong-un, sia nato qui.
I media di Pyongyang hanno già annunciato il risultato ottenuto nel distretto di Paekdu. Mancano quelli delle altre circoscrizioni, ma sarebbe ingenuo aspettarsi sorprese.
L'agenzia di stampa nordcoreana (KCNA) ha scritto che il risultato ottenuto da Kim Jong-Un è "espressione dell'assoluto supporto popolare e della profonda fiducia" che i cittadini ripongono nel loro
leader.Secondo l'Associated Press il nuovo parlamento dovrà riunirsi il prossimo mese, in una data ancora non precisata. L'organo non ha comunque molto potere e le occasioni in cui viene convocato sono piuttosto rare.
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