A un anno dalla morte del raìs Muammar Gheddafi, la Libia è ancora nel caos. E' di almeno undici morti e 122 feriti il bilancio provvisorio dei combattimenti tra i miliziani filogovernativi e i fedelissimi di Gheddafi a Bani Walid. Nel giorno dell'anniversario della morte dell'ex leader libico, è stato ucciso il figlio del colonnello. Subito dopo il cadavere di Khamis è stato trasferito a Misurata per essere identificato ufficialmente. Negli scontri di oggi, le forze governative sono riuscite a catturare anche il portavoce dell'ex raìs, Mussa Ibrahim, volto del regime durante la guerra contro la dittatura.
Il portavoce del Congresso generale libico, Omar Homidan, ha fatto sapere alla televisione di Stato Al Ahrar che il 29enne settimo e più giovane figlio del Colonnello, dato per morto già altre quattro volte, è stato effettivamente ucciso nella roccaforte del raìs di Bani Walid. Secondo una prima ricostruzione dei fatti Khamis Gheddafi, che era a capo della famigerata 32esima brigata che si è macchiata di molti crimini durante il conflitto dello scorso anno, sarebbe stato scovato dalla divisione Hiteen, monopolizzata dai vecchi rivoluzionari di Misurata, nel caos della battaglia di Bani Walid. Sempre qui sarebbe avvenuta anche la cattura di Mussa Ibrahim: una fotografia lo ha, infatti, immortalato disteso su una barella per le ferite riportate nella battaglia.
Dopo quella di Gheddafi e del figlio Saif al-Islam, la faccia del portavoce di regime è stata forse la più nota al grande pubblico, anche all'estero, nei mesi della guerra in Libia. Ibrahim sarebbe stato stato bloccato dalle forze governative a Tarhuna, a circa 70 chilometri a sud est di Tripoli, a un posto di blocco sulla strada che porta al bunker di Bani Walid che, da mesi, è sotto assedio dalle milizie ex rivoluzionarie e teatro di violenti scontri anche nei giorni scorsi. ome ha ammesso il presidente dell'Assemblea nazionale Mohamed Magarief, "a un anno dalla sanguinosa caduta di Gheddafi la Libia non è ancora pienamente liberata".
Magarief ha denunciato "ritardi e negligenze nella formazione di un esercito e di una polizia nazionale, nel controllo delle armi e nell'integrazione degli ex combattenti in istituzioni statali". E ha puntato il dito contro la corruzione, il caos, il disordine, causa di "malcontento e tensioni" che impediscono alla nuova Libia di decollare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.