Un cadavere è stato ripescato a cinquecento metri da Puerto de La Guaira, in Venezuela. Secondo il giornale "El Universal". Il cadavere era in avanzato stato di decomposizione, come hanno spiegato i sommozzatori locali. La protezione civile locale, affermano fonti diplomatiche italiane a Caracas, precisa che il corpo sarebbe di un marinaio e non avrebbe a che fare, quindi, con la vicenda dell’aereo scomparso il 4 gennaio, mentre volava tra Los Roques e Caracas, con 4 italiani a bordo: Vittorio Missoni, la moglie Maurizia Castiglioni e una coppia di amici, i coniugi Foresti.
Ricerche frenetiche
L’epicentro dove si sono concentrate sino ad ora le ricerche è un triangolo di mare compreso tra 10 e 13 miglia dalla piccola pista di decollo di Gran Roque, ma la zona setacciata è ormai diventata vastissima. Nonostante le avverse condizioni del mare alcuni sommozzatori hanno continuato a tuffarsi da una barca appoggio per esplorare il fondo, mentre un pattugliatore della Guardia Costiera da venerdì continua con sonar e scandagli a elaborare una mappatura dettagliata del fondale. Il fondale varia da qualche decina di metri fino a cento, poi, all’improvviso si arriva fino a mille e in altre zone più distanti anche fino a quattromila metri, e questo, per ovvie ragioni, rende più complicate le ricerche.
Effettuate anche dall’alto: ogni giorno, al mattino presto, si levano in volo diversi aerei di vari tipo, ma la punta di diamante sono due velivoli di produzione austriaca Da 42 Mpp Diamond, dotati telecamere ottiche e ad infrarossi e apparecchi sofisticatissimi in grado di misurare la temperatura dell’acqua e altri oggetti eventualmente galleggianti. Allo stesso tempo decollano i grandi elicotteri MI 172 della protezione civile, che pattugliano vaste zone e hanno a bordo sommozzatori pronti a tuffarsi, qualora venga individuata anche una minima traccia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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